Dalle mele al vino le difficoltà alla
navigazione provocate dagli attacchi degli Houthi dello Yemen
contro le navi nel Mar Rosso, preoccupano anche alle
esportazioni agroalimentari Made in Italy con il cambiamento
delle rotte, l'aumento dei costi ed il ritardo nelle spedizioni.
E' quanto emerge dalla analisi della Coldiretti in riferimento
all'approvazione da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu di
una bozza di risoluzione che condanna e chiede l'immediata
cessazione degli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello
Yemen contro navi mercantili.
"L'allungamento delle rotte marittime tra Oriente e Occidente,
costrette ad evitare il Canale di Suez a causa dei ripetuti
attacchi terroristici hanno portato - sottolinea la Coldiretti -
ad aumenti vertiginosi del costo dei trasporti marittimi che
arrivano fino a raddoppiare ma aumentano di circa due settimane
anche i tempi di percorrenza."
Le destinazioni interessate sono quelle asiatiche, verso le
quali l'Italia "ha esportato oltre 217 milioni di chili di
frutta, di cui oltre 182 milioni di chili mele, con principali
destinazioni l'Arabia Saudita (oltre 66 milioni di chili di
mele), l'India (oltre 51 milioni di chili di mele) e gli Emirati
Arabi (oltre 15 milioni di chili di mele)", secondo elaborazioni
Coldiretti su dati Istat nel 2022.
"Preoccupazione - continua la Coldiretti - anche per vino con le
esportazioni Made in Italy che valgono 112 milioni di euro in
Cina." Il blocco del Mar Rosso, conclude la confederazione,
"mette dunque a rischio le esportazioni Made in Italy in Cina,
che per il solo settore agroalimentare valgono oltre 570 milioni
di euro all'anno, di cui oltre il 90% viaggia proprio su nave".
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