Ad aprile i prezzi alla produzione dell'industria registrano il sesto calo consecutivo (-0,9% su base mensile e -5,9% su base annua), ma si attenua rispetto al mese precedente (-9,6% a marzo). Lo rende noto Istat, spiegando che a contribuire sono ancora principalmente i ribassi dei prezzi di fornitura di energia elettrica e gas sul mercato interno. Al netto della componente energetica, i prezzi mostrano un profilo congiunturale in lieve crescita.
Su base annua, spiega Istat, la flessione si riduce notevolmente per effetto della decisa attenuazione delle dinamiche negative dei prezzi di energia, in primo luogo, e beni intermedi sul mercato interno. Su tale mercato, frena ancora la crescita dei prezzi dei beni di consumo - in rallentamento ininterrotto da un anno e mezzo - che si porta su valori prossimi allo zero (+0,3%, da +0,9% di marzo).
Per le costruzioni, i prezzi registrano cali congiunturali modesti (-0,2% su base mensile) e mostrano flessioni su base annua relativamente contenute (-0,8%, stazionari il mese precedente).
Ad aprile 2024, fra le attività manifatturiere, le flessioni più ampie riguardano i settori industria del legno, della carta e stampa (-7,8% area euro, -4,6% area non euro), metallurgia e fabbricazione dei prodotti in metallo (-5,6% mercato interno, -6,9% area euro, -5,4% area non euro) e prodotti chimici (-5,7% mercato interno, -6,9% area euro). Gli incrementi più elevati si rilevano per i settori coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,2% mercato interno, +2,2% area non euro), mezzi di trasporto e altre industrie manifatturiere (rispettivamente +2,9% e +2,5% area non euro) e prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+2,2% mercato interno).
Sul mercato interno, la flessione dei prezzi di attività estrattive (-17,4%) e fornitura di energia elettrica e gas (-22,0%) è ampia ma in netta attenuazione.
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