L'attività industriale in Cina si
mantiene stabile a giugno, ma ancora nel ciclo di contrazione
sotto quota 50: l'indice Pmi manifatturiero si è attestato a
49,5, sugli stessi valori di maggio, in linea con le previsioni
degli analisti.
Il dato, diffuso dall'Ufficio nazionale di statistica, segna
la quarta contrazione dell'attività industriale del 2024, mentre
Pechino lotta per stimolare una ripresa economica in un contesto
di domanda debole, di rischi di deflazione e di una prolungata
debolezza del settore immobiliare. I nuovi ordini, quanto ai
sottoindici, si attestano a 49,5 (da 49,6 di maggio), le vendite
estere a 48,3 (48,3) e i livelli di acquisto a 48,1 (contro
49,3). Allo stesso tempo, l'occupazione rimane debole a 48, ma
la produzione cresce per il quarto mese, ma al ritmo più debole
della sequenza (50,6 contro 50,8). Quanto ai prezzi, il relativo
sottoindice cede ai minimi degli ultimi tre mesi 51,7 (da 56,9
di maggio).
L'indice Pmi non manifatturiero di giugno cala a 50,5 da 51,1
del mese precedente, mancando le stime di 51. Pur segnando il
18esimo mese di fila di espansione nel settore dei servizi,
l'ultimo dato è il più debole dallo scorso dicembre, poiché i
nuovi ordini (46,7 contro 46,9 di maggio) e i nuovi ordini
dall'esportazione (48,8 contro 47,5) rimangono deboli. Inoltre,
il calo dell'occupazione accelera a 45,8 (contro 46,2). In
leggero rafforzamento la fiducia delle imprese a 57,2 (contro
56,9).
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