Con le inchieste, coordinate dal pm
di Milano Paolo Storari, che hanno portato in questi anni a
sequestri per reati fiscali per il cosiddetto sistema dei
"serbatoi di manodopera" usati da grandi aziende della logistica
e di altri settori, le imprese hanno, poi, versato all'erario,
come risarcimenti sulle somme contestate, un "totale" di oltre
480 milioni di euro.
Lo si legge nelle 154 pagine del decreto, firmato dal pm
Storari e dalla pm Valentina Mondovì, che ha portato al
sequestro stamani di quasi 84 milioni a carico della filiale
italiana del colosso GXO. Nell'ultima inchiesta sono indagati
per frode fiscale due responsabili e legali rappresentanti della
GXO Logistics Italy spa, Ube Gaspari e Alessandro Renzo, e la
stessa società per la responsabilità amministrativa.
Nel decreto si fa l'elenco di tutte le indagini simili già
portate avanti e in una tabella viene registrato quanto già
versato al fisco da una quindicina di imprese, come oltre 35
milioni da Dhl, 38 milioni da Gls, quasi 48 milioni da
Esselunga, 146 milioni da Brt, oltre 86 milioni da Ups, per un
totale di quasi mezzo miliardo di euro. Inoltre le società,
scrive la Procura, "hanno proceduto ad internalizzare i
dipendenti, prima 'in balia' delle
cooperative".
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