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Istat: Anief, con Autonomia differenziata andrà peggio

Istat: Anief, con Autonomia differenziata andrà peggio

(v. 'Istat: aumentano laureati...' delle ore 11:37)

ROMA, 17 luglio 2024, 17:41

Redazione ANSA

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I numeri diffusi oggi dall'Istat "fanno riflettere - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - , perché confermano che in Italia vi sono delle condizioni sfavorevoli ai giovani che vanno affrontate e superate. Prima di tutto, ci siamo chiesti perché siamo la maglia nera in Europa per numero di Neet? Ci siamo domandati perché in Italia al Sud vi sono il doppio di disoccupati e Neet rispetto al Nord? La verità è che paghiamo la politica dei tagli a senso unico dei servizi pubblici degli ultimi vent'anni, in particolare per comparti come l'istruzione e la sanità. E con l'autonomia differenziata, se non si introdurranno LEP omogenei e armonizzati e se non si lascerà fuori la scuola, andrà sempre peggio".
    Il sindacalista ricorda che "vi sono province italiane, soprattutto al Sud, carenti in infrastrutture, sia formative che sociali. Manca una progettazione globale e di settore. E non ci sono piani per favorire la mobilità studentesca. Come pure il turn over: la legge Fornero, che manda in pensione quasi a 70, impone il riscatto gratuito della laurea, come pure l'uscita anticipata senza specializzazioni per chi svolge lavori usuranti come quelli del docente. Poi dobbiamo fare i conti con i problemi allargati a dismisura della scuola e con i tagli dei finanziamenti universitari degli atenei, in particolare del Sud, la cui riduzione non ha tenuto minimamente conto delle difficoltà oggettive e culturali in cui versano gli atenei da Roma in giù. I giovani del Meridione spesso, infatti, guardano al Nord come se si trattasse di una 'terra promessa'".
    "Attraverso una serie di misure ad hoc - come organici potenziati, scuole derogate dal numero minimo di iscritti perché collocate in territori sfavorevoli, abbandono scolastico da combattere con una didattica più personalizzata, apprendistato realmente sostenuto - si dovrebbe quindi puntare a un livello d'istruzione e di competenze che garantiscano più opportunità ai giovani provenienti da contesti svantaggiati. Senza dimenticare lo sviluppo del patrimonio turistico-culturale, una risorsa inestimabile che l'Italia continua a tenere in disparte: un investimento cospicuo - conclude Pacifico - rilancerebbe l'economia e assorbirebbe un altissimo numero di giovani oggi senza lavoro e formazione".
   

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