La Giunta provinciale di Trento
adotterà nei prossimi giorni il regolamento per l'introduzione
anche in Trentino del liceo del Made in Italy. Lo ha fatto
sapere - si apprende - l'assessore all'Istruzione e
vicepresidente della Provincia di Trento, Francesca Gerosa,
nell'ambito di un'audizione della quinta commissione permanente
del Consiglio provinciale di Trento. Il progetto per il nuovo
liceo, che verrà presentato pubblicamente all'edizione 2024
della fiera TrentinOrienta, era stato presentato alla stampo lo
scorso agosto.
"Stiamo esercitando una precisa scelta politica, responsabile
e consapevole, condivisa in Giunta, dove venerdì adotteremo la
delibera con il regolamento. Vogliamo provare a declinare in
Trentino il progetto nazionale, facendone un'opportunità, da
sviluppare in modo partecipato, coinvolgendo il mondo della
scuola e perseguendo l'interdisciplinarietà. Il 3, 4 e 5 ottobre
la fiera TrentinOrienta ci darà l'opportunità di presentare il
nostro progetto, poi famiglie e ragazzi faranno le loro scelte e
infine noi faremo serenamente le somme", ha spiegato Gerosa.
La Giunta provinciale ha aperto all'introduzione del liceo
con una delibera dello scorso 25 gennaio, che ha istituito un
gruppo di lavoro per avviare il confronto partecipativo. La
nuova offerta formativa si caratterizza per la presenza di
diverse materie, tra cui italiano, inglese, tedesco, fisica e
matematica con elementi di statistica e informatica, scienze
naturali, storia e filosofia, scienze umane, diritto, economia
politica, storia dell'arte e del design, scienze giuridiche e
scienze economiche per il made in Italy e scienze motorie.
Rispetto al nazionale, il progetto trentino prevede un biennio
coerente con i piani di studio di tutti i percorsi liceali, il
raggiungimento del livello B2 per entrambe le lingue straniere
alla fine del quinto anno, il mantenimento delle 150 ore di
alternanza scuola-lavoro all'interno del secondo biennio e al
quinto anno.
Contrari o dubbiosi sul progetto si sono detti i consiglieri
Filippo Degasperi (Onda), Michele Malfer (Campobase) e Lucia
Maestri (Pd), mentre Mirko Bisesti (Lega) ha espresso
scetticismo sul progetto nazionale.
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