Preoccupante aumento delle ore di
cassa integrazione autorizzate nelle aziende metalmeccaniche
romagnole. E' quanto emerso nella mattina di oggi dal consiglio
generale della Fim-Cisl Romagna, tenutosi a Cesena. Nei primi
sette mesi del 2024 - sono i dati diffusi dal sindacato - si è
registrato un incremento del 93.09% rispetto allo stesso periodo
del 2023, con un passaggio dalle 2.646.003 ore del 2023 alle
5.109.168 del 2024.
Questi numeri, osserva l'organizzazione sindacale,
evidenziano una crisi occupazionale che sta colpendo duramente
l'industria e i lavoratori del territorio. Secondo i dati Inps,
la provincia di Rimini è la più colpita, con un aumento del
162.30%, passando da 1.287.022 ore nel 2023 a 3.375.901 nel
2024. Anche Ravenna ha registrato un significativo aumento del
200.99%, con un salto da 361.239 ore nel 2023 a 1.087.304 nel
2024. In controtendenza, la provincia di Forlì-Cesena ha visto
una riduzione del 35.26%, con le ore di cassa integrazione che
sono scese da 997.742 nel 2023 a 645.963 nel 2024.
"Questi dati segnalano una crisi diffusa che coinvolge tutto
il territorio romagnolo e non solo singole realtà - dichiara
Riccardo Zoli, segretario generale Fim-Cisl Romagna -. Il
contesto economico attuale è gravemente condizionato da fattori
esterni come le guerre in Ucraina e in Medio Oriente, che stanno
generando instabilità e incertezza nei mercati internazionali. A
livello interno, il calo dei consumi delle famiglie sta
penalizzando settori chiave come l'automotive e gli
elettrodomestici. Alla luce di questa situazione - conclude il
sindacato -, chiediamo con forza l'adozione di politiche
industriali mirate e di misure di sostegno per le imprese. È
fondamentale promuovere investimenti in innovazione tecnologica
e formazione professionale, così da preparare le aziende e i
lavoratori alle sfide del futuro e garantire la ripresa del
settore".
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