Semi per oltre 8,3 tonnellate, già
confezionati in quasi 218mila buste, per un valore stimato di
circa 4 milioni di euro, sono stati sequestrati dalla guardia di
finanza di Torino, in un'indagine coordinata dalla procura del
capoluogo piemontese, durante l'operazione 'Via dei semi'.
Nel mirino degli inquirenti la commercializzazione di sementi
da orto, in particolare di pomodori, peperoni e peperoncini. Le
indagini si sono concentrate sulla vendita di semi di origine
prevalentemente cinese e extra-Ue, presentati falsamente come
italiani.
La prima fase dell'indagine, condotta dal nucleo di polizia
economico finanziaria della finanza, guidato dal colonnello
Alessandro Langella, ha preso avvio da controlli effettuati in
punti vendita della grande distribuzione e gli investigatori
hanno identificato i siti di confezionamento dei semi nel
Cesenate.
I semi venivano importati da paesi come Cina, India, Tanzania,
Cile e Stati Uniti, confezionati con etichette che citavano nomi
di prodotti tipici come il pomodoro San Marzano, il peperone
quadrato d'Asti, il peperoncino calabrese e il pomodoro
costoluto fiorentino. Le oltre 190 specie di semi coinvolti
erano immesse in commercio senza alcun processo di
trasformazione 'sostanziale', ingannando così i consumatori.
Due responsabili delle imprese coinvolte sono stati
denunciati per la commercializzazione di prodotti recanti
fallaci indicazioni di origine, per il reato di vendita di
prodotti industriali con segni mendaci.
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