Non solo il comparto moda, ma
nell'area di Firenze la Cna segnala che è "in crisi anche la
meccanica" settore dove "crollano gli ordini e la cassa
integrazione aumenta del 153% nell'artigianato"; "le imprese
sono diminuite del 3% nell'ultimo anno e del 18% dal 2014".
Secondo Massimiliano Martelli, presidente di Cna Meccanica per
la città metropolitana (provincia) di Firenze, "il comparto
meccanico è destinato a essere investito da uno tsunami non
appena gli effetti della crisi dei più grossi gruppi
automobilistici europei (Stellantis, Audi, Volkswagen) si
faranno sentire sulle imprese toscane che lavorano per
automotive e agricolo (rimorchi trattori e componenti)".
Nel dettaglio Martelli riferisce di stime di ordini in calo
del "50-55% rispetto ad un anno fa per le commesse del comparto
delle officine meccaniche di precisione (produzione parti
meccaniche a disegno, bulloneria, minuteria meccanica e altre
componenti), una riduzione dell'80% per quelle della meccanica
applicata alla moda (produzione di accessori metallici come
fibbie, bottoni, catene e altre componenti) e, molto
inaspettatamente, anche -20% per gli ordini al comparto
meccanico a servizio del settore medicale".
Completa il quadro "lo stop degli ordinativi per le grandi carpenterie, che, in mancanza di nuovi contratti, da ottobre, saranno costrette a ricorrere alla cassa integrazione per circa la metà dei loro dipendenti.
In sintesi, si tratta dell'inizio di una crisi che,
nella città metropolitana di Firenze, sta risparmiando solo le
aziende che collaborano con Leonardo e Nuovo Pignone".
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