Con il cosiddetto schema 'apri e
chiudi', aveva avviato un'azienda tessile cessando poco tempo
dopo l'attività, evadendo il fisco per oltre mezzo milione di
euro. L'uomo, un imprenditore di origine cinese, è stato
scoperto dalla Guardia di Finanza di Imola, nel Bolognese, che
ha denunciato lui e la suocera, prestanome nella vicenda, per
sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte. Le stesse
Fiamme Gialle hanno dato esecuzione al decreto di sequestro
preventivo di beni per circa 315mila euro, oltre che una
quarantina di macchinari per la cucitura degli abiti, un veicolo
commerciale e tre conti correnti.
L'imprenditore, secondo quanto ricostruito, per sottrarsi
alle procedure della crisi d'impresa e dell'insolvenza della sua
ditta di confezionamento abiti, avrebbe pagato fornitori e
dipendenti, ma non il fisco, nei confronti del quale ha
accumulato debiti per oltre 500mila euro. Successivamente ha
'svuotato' l'azienda cedendo tutti i macchinari, di fatto solo
sulla carta, a una società di nuova costituzione intestata alla
suocera, ma restando l'amministratore di fatto e svolgendo
l'attività all'interno dei medesimi locali, con gli stessi
dipendenti e gli stessi clienti e fornitori. I finanzieri hanno
scoperto la frode incrociando i dati di due imprese.
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