Contribuire, da un lato, a
risolvere il problema del rifornimento energetico e bonificare,
dall'altro, un'area che da anni attende un rilancio. Sono queste
le motivazioni che spingono il presidente di Confapi Venezia,
Marco Zecchinel, a esprimere il consenso della categoria di
rappresentanza al progetto della centrale nucleare che potrebbe
veder la propria luce a Marghera.
"Diciamo sì all'ipotesi del nucleare a Porto Marghera -
spiega Zecchinel - dal momento che, prima di tutto, in Italia
abbiamo una difficoltà legata all'approvvigionamento di energia
elettrica. Il fabbisogno nazionale non è coperto dalle fonti
rinnovabili, che pur nella loro positività hanno una
problematica di continuità e di stagionalità, se si pensa al
solare. Il nucleare è la soluzione ideale per un Paese che
aspira a rimanere la seconda potenza manifatturiera europea".
Per l'area veneziana potrebbe essere un'occasione di
ripartenza. "Su Porto Marghera - afferma ancora - c'è poi tutto
un tema di bonifiche, lasciate dalla chimica, che da decenni
attendono di essere effettuate: la costruzione di una centrale
nucleare sarebbe l'occasione per non procrastinare più
quest'intervento. A questo ci sono poi una serie di opere
compensative che avrebbero delle ricadute importanti in un
territorio come il nostro, che purtroppo sta subendo una pesante
deindustrializzazione".
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