"Danno e beffa" per le aziende della
moda, con soldi da restituire a seguito di un'interpretazione
retroattiva delle norme sul credito d'imposta per ricerca e
sviluppo: è la denuncia di Confindustria Toscana Nord, che
spiega come nel 2016 una circolare dell'Agenzia delle entrate
sul credito d'imposta per ricerca e sviluppo degli anni 2015-19
chiarisse che il beneficio includeva anche la ricerca nel
settore moda. Tuttavia nel 2022 queste tipologie di spese
venivano escluse.
Le aziende, scrive l'associazione in una nota, avrebbero la
facoltà entro domani 31 ottobre di autodenunciare
l'utilizzazione, indebita secondo le interpretazioni
retroattive, del credito di imposta e restituirlo in tre rate in
altrettante annualità; in cambio, riceverebbero una
compensazione dai contorni ancora indefiniti e comunque di
modesta entità.
"Sappiamo per certo che per alcune aziende le somme in gioco
sono a sei cifre, abbastanza per destabilizzare molti bilanci",
afferma Francesco Marini, presidente della sezione Sistema moda
di Confindustria Toscana Nord, secondo cui però "non è possibile
effettuare una ricognizione per capire quanto questa vicenda
incida sul nostro territorio. Comunque di certo è una vera e
propria mazzata, tanto più in un momento così difficile per il
settore. E' presumibile che le aziende interessate siano delle
centinaia".
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