I dati sono evidenti: delle 3181
richieste di iscrizione agli asili nido di Napoli per l'anno
scolastico 2024-2025 solo 2008 sono state accolte, con 1173
bambini che ad oggi non potranno accedere al servizio. Numeri
che hanno una ricaduta anche sul piano sociale - ha detto con
preoccupazione il presidente della commissione Politiche sociali
Massimo Cilenti - e sui quali occorrono chiarimenti da parte
dell'Amministrazione, soprattutto rispetto al rischio di
commissariamento se entro il 2025 - in base a quanto previsto
dalla legge - non si raggiunge il 33% della platea degli aventi
diritto.
L'assessora all'Istruzione Maura Striano ha confermato i dati,
evidenziando che per raggiungere l'obiettivo del 33% degli
aventi diritto è stato elaborato un piano di sviluppo triennale
che punta a raggiungere 4424 bambini in più entro il 2027,
grazie alle risorse derivanti dal bilancio comunale, dai fondi
del Ministero e dall'ex fondo di solidarietà comunale. Se a
questo si aggiungono i 500mila euro già stanziati per la
ristrutturazione e l'ampliamento degli spazi scolastici e i
fondi PNRR con i quali si stanno realizzando 6 nuovi asili nido,
risulta evidente l'intenzione dell'Amministrazione di avviare un
percorso virtuoso per migliorare i servizi per i bambini nella
fascia 0-3 anni, un impegno che rischia di essere compromesso -
ha concluso - dalle recenti misure previste nel bilancio statale
che riducono l'obiettivo da raggiungere a livello regionale al
solo 15 % degli aventi diritto.
In tema di minori l'assessore alle Politiche sociali Luca
Trapanese ha fornito ulteriori dati preoccupanti, denunciando
che a livello nazionale non esistono misure di welfare per la
presa in carico, da parte dei servizi sociali, dei minori nella
fascia di età da 0 a 10 anni. A Napoli questo ha portato la
situazione al collasso, ha spiegato, dove per l'accoglienza in
comunità di minori non accompagnati e minori allontanati dalle
famiglie di origine - ad oggi sono quasi 300 - si spendono 20,6
milioni di euro a fronte dei 16,350 milioni stanziati, senza che
si possa predisporre un adeguato sistema di prevenzione nei loro
primi anni di vita.
"Rispetto a questi dati - ha concluso il presidente Cilenti -
occorre avviare una sinergia virtuosa tra scuola e welfare per
intervenire in questa delicata fase di crescita dei bambini,
promuovendo nuove forme di partecipazione, soprattutto dei
territori, nella redazione di un bilancio comunale sostenibile".
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