"Continua nel complesso a risultare
debole la spinta propulsiva dei consumi delle famiglie", avverte
la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, al tavolo
sulla manovra, a Palazzo Chigi, con le associazioni di impresa
"In questa fase di rallentamento della produzione
industriale, il contributo del Pnrr non è sufficiente a
sostenere una robusta crescita dell'economia italiana. Solo
anche attraverso un'accelerazione della spesa delle famiglie si
potranno ottenere gli obiettivi di crescita auspicati".
"Purtroppo - evidenzia - anche i benefici derivanti dalla
rimodulazione delle aliquote di imposta rischiano di essere
assorbiti in parte dal fiscal drag. A questo proposito, la
detassazione degli incrementi salariali derivanti dai rinnovi
contrattuali sarebbe una risposta certamente efficace. Tale
misura potrebbe riguardare solo le aziende che applicano i
contratti di lavoro più rappresentativi, ottenendo anche il
beneficio di costringere i cosiddetti contratti pirata ad
interrompere politiche retributive elusive".
Confesercenti sottolinea anche "la questione demografica",
"l'assenza di commercio locale che contribuisce al degrado
sociale, economico e fisico di centri e distretti urbani". E
suggerisce "la costituzione di un fondo per la rigenerazione
urbana". Si sofferma "anche sul tema del turismo e sulla
capacità che questo comparto può avere nel sostenere il ciclo
economico italiano. Bisogna dunque investire di più per
mantenere il nostro sistema turistico competitivo, a partire dal
fattore lavoro e dalle infrastrutture"
E, indica ancora la presidente di Confesercenti, "anche sul
fronte dell'occupazione dipendente possiamo fare di più: ci sono
ancora imprese, soprattutto nel turismo, che hanno difficoltà
nel reperimento di lavoratori. La riduzione del costo del lavoro
deve quindi restare un obiettivo centrale e irrinunciabile nelle
politiche del Paese. Occorre armonizzare e rendere strutturali
gli incentivi alle nuove assunzioni per dare certezza alle
imprese e consentire una adeguata programmazione degli organici"
E "va valorizzato il welfare contrattuale", anche sostenendo i
fondi sanitari di riferimento dei contratti.
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