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Confindustria Dm, serve nuova governance per cancellare payback

Confindustria Dm, serve nuova governance per cancellare payback

Presidente Barni ad Arezzo: "Un miliardo costa 860 milioni Pil"

ROMA, 26 novembre 2024, 15:28

Redazione ANSA

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"Il payback è il simbolo di una politica miope che rischia di soffocare uno dei settori più strategici per la salute pubblica e per l'economia del nostro Paese. Per ogni miliardo di euro perso a causa del payback dovremmo rinunciare a 860 milioni di euro di Pil e al lavoro a tempo pieno di circa 9mila persone". Così è intervenuto il presidente di Confindustria dispositivi medici, Nicola Barni, nel corso dell'evento 'Competitività e dispositivi medici: quale futuro?' durante il Forum risk management di Arezzo. Per Barni è "indispensabile lavorare a una nuova governance del settore, che preveda la cancellazione del payback" per le imprese ma per "la tenuta di tutto il Servizio sanitario nazionale".
    Il presidente ha definito "tempesta perfetta per l'industria e la competitività delle imprese" l'insieme di "payback, sostegno alla formazione medico-scientifica, contributo dello 0,75% e tempi e costi di conformità che continuano a crescere con l'entrata in vigore dei regolamenti Mdr e Ivdr". Barni ha voluto evidenziare le contraddizioni di un "sistema che da un lato ambisce a promuovere l'innovazione", mentre contemporaneamente "impone regole che penalizzano proprio le aziende che questa innovazione la producono". Rispetto all'accelerazione di Usa e Cina "l'Europa rischia di perdere il suo vantaggio competitivo, soprattutto in settori chiave come la salute e le tecnologie mediche" dovendo affrontare "rigidità normative, ostacoli burocratici e politiche di spesa".
    La cancellazione del payback, per Barni, dev'essere il primo passo di una nuova governance di settore che preveda "tetti di spesa adeguati alla media europea del 7%; una visione sistemica del comparto che comprenda a pieno le conseguenze industriali derivanti da ogni modifica all'assetto regolatorio e post-regolatorio; una programmazione sanitaria orientata alle patologie, per garantire l'allocazione efficiente delle risorse; un Health Technology Assessment (Hta) integrato e rapido".
    L'Italia, ha concluso, ha competenze e tecnologie per essere protagonista in Europa: "Ora serve un quadro normativo chiaro e stabile che consenta alle aziende di pianificare, investire e innovare".
   

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