L'Ufficio di presidenza del
Consiglio regionale della Lombardia ha ritenuto ammissibile
l'emendamento al bilancio presentato da Luca Ferrazzi del gruppo
misto per ripristinare il tfr e la pensione per i consiglieri
regionali. Dopo una discussione in Aula, l'Udp si è riunito e ha
optato per l'ammissibilità anche se il regolamento dell'Aula,
negli articoli sulla trattazione della legge collegata alla
manovra finanziaria, prevede che siano ammissibili solo gli
emendamenti che riguardano le materie oggetto del progetto di
legge licenziato dalle commissioni.
Il capogruppo del M5s Lombardia Nicola Di Marco, già
contrario all'emendamento, ha espresso disappunto: "Così si
costituisce un precedente. D'ora in poi - ha spiegato in Aula -
i gruppi di minoranza potranno presentare la qualunque in ogni
progetto di legge e saranno ritenuti ammissibili. Dovremmo
occuparci di altri argomenti, invece andiamo avanti con questo
blitz". Un tentativo bipartisan, infatti, era già stato fatto a
luglio con un emendamento che era stato poi ritirato.
Ferrazzi ha però sottolineato che nel 2019 "la conferenza dei
presidenti dei Consigli regionali all'unanimità ha stabilito che
ci fosse la possibilità da parte delle Regioni di introdurre un
sistema contributivo. Noi siamo una delle pochissime Regioni in
Italia che non ha ancora aderito. Ricordo che l'ha fatto
l'Emilia, la Toscana, la Liguria, il Trentino Alto Adige, la
Puglia e il Lazio".
Per Ferrazzi non c'è "nulla di scandaloso. È un'adesione
volontaria, su contributi che i consiglieri verseranno nell'arco
del proprio mandato per avere un'indennità a fine legislatura.
C'è un'indennità di fine mandato ma le cifre sono modeste. Credo
- ha aggiunto - che sia inconcepibile che in Regione Lombardia
non ci sia nessuna tutela per chi fa una o due legislature".
E comunque "questo provvedimento non ha un costo - ha
concluso - nel senso che c'è un'invarianza finanziaria, la cifra
è quella che Regione spende oggi per le indennità passate".
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