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Da Cgil simulazioni, 'Inps fa dietrofront su aumento età'(2)

Da Cgil simulazioni, 'Inps fa dietrofront su aumento età'(2)

ROMA, 10 gennaio 2025, 18:03

Redazione ANSA

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Ieri, spiega il sindacato, la Cgil aveva denunciato il cambiamento da parte dell'Inps dei requisiti per il raggiungimento della pensione anticipata che nei propri applicativi veniva spostata in avanti: dal primo gennaio del 2027 sarebbero infatti serviti 43 anni e un mese di contributi.
    Peggio ancora dal 2029, quando il requisito sarebbe aumentato ulteriormente a 43 anni e 3 mesi. Stesso destino per le pensioni di vecchiaia, con l'età minima che passa da 67 anni e 3 mesi nel 2027 e a 67 anni e 5 mesi nel 2029".
    Il sindacato di corso d'Italia "ribadisce la correttezza della propria denuncia pubblicata ieri in merito ai nuovi requisiti pensionistici a decorrere dal 2027, come risultava su tutti gli applicativi Inps". "In seguito alla nostra denuncia - continua la Cgil - l'Inps ha cercato di smentire, affermando che 'le certificazioni saranno redatte in base alle tabelle attualmente in vigore'. Tuttavia, questa dichiarazione costituisce una chiara retromarcia rispetto a quanto l'Istituto stava applicando nei suoi sistemi fino a ieri".
    "Che sia una retromarcia - spiega Ezio Cigna, responsabile previdenza della Cgil nazionale - è confermato dal fatto che questa mattina tutti gli applicativi dell'Istituto risultavano fermi per un aggiornamento. Solo qualche ora fa, gli strumenti sono tornati a funzionare e, come evidenziato dalle nostre simulazioni effettuate anche oggi e riportare di seguito, l'Inps ha effettivamente modificato nuovamente le tabelle, eliminando gli aumenti ingiustificati sull'aspettativa di vita".
    E' un episodio, si legge, quanto meno increscioso. "Nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori - attacca Lara Ghiglione, segretaria confederale della Cgil - ci vuole sempre trasparenza, soprattutto su un tema estremamente delicato come quello delle pensioni. Sorprendente che si possa immaginare di gestirlo in questo modo. Il governo Meloni prima promette mari e monti in campagna elettorale, poi scarica su lavoratori e pensionati la propria inadeguatezza e la necessità di fare cassa".
    "Non è un caso - conclude Ghiglione - se da un anno e mezzo non incontriamo il governo per discutere di una vera riforma della previdenza che dia risposte all'emergenza pensioni per i giovani, alle donne afflitte dal drammatico tema di salari e pensioni povere, a chi svolge lavori gravosi e usuranti. Adesso davvero basta. Si metta fine a questi teatrini irrispettosi e si convochi subito un tavolo per dare risposte all'emergenza pensioni".
   

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