Il caso del mancato riconoscimento
dei contributi previdenziali Inps per gli ex lavoratori e
vittime della cooperativa Il Forteto di Vicchio (Firenze),
approda in parlamento. "Abbiamo depositato un'interrogazione
alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, e al ministro della
Giustizia, Carlo Nordio, in merito alla recente decisione del
tribunale del lavoro di Firenze di respingere i ricorsi
presentati da ex lavoratori e vittime della cooperativa Il
Forteto, i quali chiedevano il riconoscimento dei contributi
previdenziali Inos per il periodo in cui avevano lavorato
all'interno della comunità senza retribuzione né diritti
contrattuali. Tale decisione si fonderebbe sul presupposto che
l'attività lavorativa fosse svolta su base volontaria e senza
vincolo di subordinazione. Eppure sono proprio le precedenti
pronunce del Tribunale penale di Firenze ad aver già appurato e
stigmatizzato lo sfruttamento sistematico della manodopera nella
cooperativa. Secondo le testimonianze, a chi lavorava, tutti i
giorni dell'anno, domeniche e festività comprese, non veniva
corrisposto alcuno stipendio e chi dissentiva veniva minacciato
di morte. Come si può parlare di libertà di scelta?", scrivono i
deputati pentastellati Stefania Ascari e Andrea Quartini,
rispettivamente capogruppo M5s e vicepresidente della
commissione parlamentare di inchiesta sui fatti accaduti presso
la comunità mugellana, insieme alla capogruppo in consiglio
regionale della Toscana Irene Galletti.
"Chiediamo ai ministri di verificare le condizioni lavorative
e previdenziali della gestione Il Forteto e le eventuali
responsabilità della nuova cooperativa Forte Mugello". Questa
non risulta essere considerata responsabile per le violazioni
previdenziali commesse dalla precedente gestione, malgrado abbia
cambiato solo il nome e, in parte, la compagine sociale ed
avendo comunque beneficiato delle enormi elargizioni pubbliche e
dello sfruttamento dei lavoratori in capo alla vecchia
organizzazione", aggiungono gli esponenti M5s. "Si tratta di una
situazione che crea un evidente conflitto tra le diverse
decisioni giudiziarie e una ulteriore vittimizzazione di chi ha
subito anni di privazioni e abusi senza un'adeguata riparazione
sul piano civile e previdenziale. Lo Stato faccia sentire la sua
presenza".
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