Conflavoro Pmi Sanità ha diffidato in mattinata la Regione Emilia-Romagna dal procedere con la richiesta di pagamento del payback sanitario.
Lo rende noto
l'associazione, che in precedenza in un comunicato aveva
parlato, per bocca del presidente Gennaro Broya de Lucia, di
"una decisione autolesionistica, giustificata attraverso
motivazioni pretestuose come 'atto dovuto', finalizzate a
prevenire eventuali contestazioni per danni erariali".
Secondo Broya, "le aziende del nostro comparto sono
tutt'altro che al sicuro, a partire da quelle del distretto di
Mirandola, fiore all'occhiello della produttività biomedicale
emiliana, primo in Italia e secondo in Europa".
Giampaolo Austa, del legal team di Conflavoro Pmi Sanità (che
associa oltre 160 aziende sulle circa 4.600 in Italia), parla di
"un'evidente elusione delle sospensive cautelari emanate dal Tar
a favore della maggior parte delle aziende coinvolte".
E
avverte: "Se la Regione Emilia-Romagna decidesse di procedere
con le compensazioni, sarà la magistratura penale a valutare le
responsabilità per la violazione delle sospensive".
Broya, che definisce il payback "una sorta di mega
patrimoniale retroattiva ideata dal governo Renzi" che "rischia
di infliggere un colpo mortale alla maggior parte delle imprese
italiane che riforniscono le strutture ospedaliere", avverte:
"La Regione risponda alla nostra richiesta urgente di incontro o
si ritroverà sommersa da centinaia di cause".
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