Calo complessivo del 2,2%, per la produzione industriale nelle province di Prato (-7,5%), Pistoia (-2,7%) e Lucca (+1,4%) nel 2024 flessione non dissimile dal -2% stimato a livello nazionale: secondo Confindustria Toscana nord, nel complesso il dato annuale più positivo appartiene alla chimica-plastica (+3,2%), seguita da carta e cartotecnica (+1,8%), alimentari (+1,4%), nautica (+1,4%), metalmeccanica (+0,4%).
Male invece lavorazioni non metallifere (-1,6%),
arredamento inclusi i materassi (-2,1%), e soprattutto il
macrosettore moda (-9,2%).
"Alcuni fattori fanno ben sperare", sostiene il presidente
dell'associazione, Daniele Matteini, "secondo cui "l'inflazione
ha, o forse sarebbe meglio dire aveva, rallentato nettamente la
sua corsa; il costo del denaro è diminuito e subirà
verosimilmente dalla Bce ulteriori limature; gli interventi
finanziati dal Pnrr costituiranno un volano di sviluppo
importante; l'occupazione nel corso del 2024 ha avuto un lieve
sviluppo".
Tuttavia, osserva Matteini, "accanto a queste considerazioni
ve ne sono altre molto meno confortanti: l'incremento dei costi
energetici è un macigno sulle bollette delle aziende e un
moltiplicatore di inflazione; le politiche daziarie che si
prospettano da parte degli Usa sono preoccupanti; le tensioni
belliche e più in generale geopolitiche danno segnali
contrastanti e complessivamente poco rassicuranti; i consumi
ristagnano, persino più del previsto e non solo in Italia".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA