(di Daniela Giammusso) Inps e ministero della Cultura insieme all'insegna della cultura e di un dialogo con le giovani generazioni.
È la nuova collaborazione che da oggi rappresenta
un importante passo verso il riconoscimento del welfare
culturale in Italia, ovvero un approccio in cui la fruizione del
patrimonio artistico e culturale diventa un diritto accessibile
a tutte le fasce della popolazione.
"Quando pensi Inps pensi a uffici, pensioni, modelli da
compilare - racconta il presidente dell'Istituto Gabriele Fava
-.
Invece l'Inps è anche custode di bellezza e cultura. Da 126
anni supportiamo la vita e il lavoro degli italiani e lo
facciamo anche attraverso un patrimonio straordinario: novemila
opere d'arte, palazzi storici e un archivio che raccontano la
storia del Paese. Da oggi vogliamo trasformare questo patrimonio
da memoria a motore di futuro. L'Inps - prosegue - non è solo
previdenza e assistenza, ma anche protezione", che vuole dire
anche "generare benessere. E la cultura è fondamentale. L'Oms
già nel 2019 aveva sottolineato la sua importanza nel welfare e
i suoi benefici. Recenti studi hanno confermato che partecipare
alla vita culturale riduce del 31% il rischio di depressione,
allunga la vita, rafforza le relazioni. Ecco perché abbiamo
scelto di investire nella cultura, non come fattore esteriore e
estetico, ma come strumento di welfare attivo, cioè generativo".
Dopo progetti già realizzati come la Pinacoteca a Palazzo
Wedekind a Roma aperta gratuitamente in occasione delle Giornate
dei palazzi storici o l'iniziativa 20 opere per 20 regioni per
far conoscere il patrimonio artistico dell'Istituto nelle sedi
diffuse su tutto il territorio nazionale, i primi appuntamenti
del nuovo progetto Arte e cultura sono dunque la mostra
Contemporanea, per un'arte responsabile, in programma dal 2
aprile a Palazzo Piacentini nell'ambito della Milano Art Week, a
cura di Annalisa Bianco e Valerio Deho. "Un titolo - racconta
Deho - che riprende quello della mostra del '73-'74 di Achille
Bonito Oliva. E che abbiamo scelto perché vogliamo essere
chiari: per noi l'arte deve andare al di là dello scandalo,
dell'effimero e dei media. Ci interessa un'arte legata a temi
forti, etici e sociali". Un viaggio, dunque, attraverso le opere
site specific di artisti come il mago della luce Arthur Duff, il
compositore Roberto Pugliese e poi la pittura di Raimondo
Galeano o la Natura nelle opere di Marta Longo, messi in dialogo
con la bellezza del Palazzo, capolavoro dell'architettura anni
'30, oggi sede della Direzione regionale e milanese
dell'Istituto.
Debutterà invece in estate il primo Festival di musica
classica a Roma, realizzato dall'Orchestra Roma Tre con anche il
sostegno della Fondazione Roma. "Saranno sedici appuntamenti
monografici - anticipa il direttore artistico Valerio Vicari -
con otto autori, da Beethoven a Verdi, a partire dal 19 luglio
al Convitto Vittorio Locchi di Palazzo Mazzoni".
"Il Mic - commenta il ministro Alessandro Giuli - ha la
vocazione di progettare servizi culturali e sociali aperti al
dialogo con gli altri ministeri ed enti pubblici. L'Inps
dimostra, non da oggi, di avere la medesima vocazione e il
minimo che possiamo fare è metterci a disposizione, insieme, per
la comunità" e per "sfamare nel modo migliore un fabbisogno,
attraverso la potenza mite ma invincibile dell'arte e della
bellezza".
Ma non solo. Dalla direttrice generale dell'Inps, Valeria
Vittimberga, arriva anche la richiesta di "poter destinare l'8
per mille delle dichiarazioni dei redditi in favore del fondo
Psmsad" dedicato a pittori, musicisti, scrittori e autori
drammatici", che rappresenta "un importante strumento di
sostegno, formazione e valorizzazione degli artisti italiani".
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