Occorre salvaguardare il "prezioso
meccanismo normativo delle cessioni plurime dei bonus edilizi"
rafforzando al contempo "le misure di contrasto all'indebito
utilizzo di un istituto che merita di essere protetto. I numeri
dimostrano in maniera incontrovertibile che quando lo Stato si
affida ai controlli preventivi dei professionisti abilitati al
rilascio di visto di conformità e asseverazioni tecniche le
frodi diminuiscono sensibilmente". Questa è la posizione
espressa oggi dal Consiglio nazionale dei commercialisti, audito
dalla Commissione Bilancio del Senato sul decreto Sostegni-Ter,
rappresentato da uno dei tre Commissari straordinari del
Consiglio nazionale Paolo Giugliano e dal coordinatore dell'area
fiscalità della Fondazione nazionale dei commercialisti,
Pasquale Saggese. Per agevolare una più immediata e puntuale
tracciabilità degli interventi correlati ai crediti d'imposta
oggetto di cessioni multiple o a catena, Giugliano e Saggese
hanno proposto di "introdurre per ogni cessione successiva alla
prima l'obbligo di indicare il protocollo telematico rilasciato
dall'Agenzia delle entrate all'atto della corretta ricezione
della comunicazione relativa alla prima cessione del credito
d'imposta, in cui il beneficiario della detrazione ha optato per
lo sconto o la cessione del credito e ha indicato gli interventi
edilizi realizzati e gli immobili oggetto di tali interventi".
Al fine di evitare che interventi di importo rilevante possano
essere realizzati in totale assenza di controlli preventivi "è
necessario inoltre prevedere l'obbligo del visto di conformità e
delle asseverazioni e attestazioni tecniche anche per le opere
classificate come attività di edilizia libera di importo
complessivo superiore a 10.000 euro, attualmente ancora
esonerate", secondo i professionisti.
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