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In evidenza
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Per la filiera delle costruzioni
(Assocond-Conafi, Cna, Confartigianato, Rete delle professioni
tecniche) "è auspicabile una programmazione pluriennale degli
interventi incentivati" nel quadro dell'ecosismabonus "con un
piano industriale di lungo periodo (20/30 anni) con garanzia
della sua sostenibilità finanziaria nell'ambito del bilancio
dello Stato. Il tutto - si legge in una nota - legato al
conseguimento di specifici obiettivi di efficientamento/messa in
sicurezza (2 classi energetiche; 1 classe sismica, salvo
revisione metrica) a prescindere dall'individuazione delle
tipologie e tecnologie connesse agli interventi".
Inoltre, scrivono rivolgendosi al governo, "la misura
dell'incentivo dovrebbe essere definita, piuttosto che
attraverso il riferimento al reddito del beneficiario, con un
sistema che garantisca sempre la copertura integrale del costo
dell'intervento, ripartita tra intervento pubblico diretto (% di
copertura delle spese) e ricorso a mutui pluriennali a tasso
agevolato per il finanziamento del residuo, fermo restando che
dovrebbe essere comunque garantito il finanziamento integrale
dell'intervento per gli incapienti e per i soggetti con capacità
economica ridotta".
La filiera, perciò, è pronta ad "un confronto costruttivo con
le parti governative" e ritiene "necessario adottare rapidamente
norme per semplificare urbanistica ed edilizia, emanando un
nuovo testo unico sulle costruzioni, che consenta anche di
regolarizzare le lievi difformità degli edifici per evitare le
problematiche già osservate per il Superbonus", nonché per
"censire lo stato degli edifici tramite il fascicolo del
fabbricato per stimolare l'esecuzione delle opere di
miglioramento, per l'ovvio impatto positivo sul valore degli
immobili", e per "favorire la stipula di assicurazioni aventi
per oggetto il rischio di eventi calamitosi e costi di polizza
accessibili e inversamente proporzionali allo stato di sicurezza
dei fabbricati", termina la nota.
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