Al 31 dicembre 2023 le Marche
contano 152.956 imprese registrate, attive sono 135.205, -0,07%,
rispetto all'anno precedente quando il tasso di crescita annuale
era stato pari a -0,56%, frutto di un rialzo delle iscrizioni
(+2,1%) e del decremento delle cessazioni nette (-8,3%) rispetto
al 2022.
E' il quadro che emerge dalla rilevazione Movimprese, con
dati elaborati dalla Camera di Commercio delle Marche,
relativamente allo scorso anno. La provincia di Ancona fa
rilevare un saldo pari a -88 unità, -0,21%, quella di
Pesaro-Urbino perde 61 imprese (-0,16%), per Ascoli Piceno il
saldo si ferma a -64 imprese (-0,27%) mentre a Fermo le
cessazioni nette superano le iscrizioni di appena 9 unità
(-0,05%). La provincia di Macerata invece ha un saldo di +119
imprese (+0,34%). Anche nelle Marche solamente le società di
capitale hanno ancora una volta saldo positivo (+963), +2,22%.
Tra i settori di maggiore consistenza numerica, il saldo dello
stock è positivo per le costruzioni (20.016; +223), oltre che
per il turismo (10.916; +74), attività professionali,
scientifiche e tecniche (6.266; +240), del noleggio, agenzie di
viaggio, servizi di supporto alle imprese (4.534; +117). Il 2023
si è chiuso con saldi dello stock negativi per agricoltura,
silvicoltura e pesca -519, commercio -435, attività
manifatturiere -79.
"La demografia d'impresa marchigiana nel 2023 migliora, anche
se di poco, rispetto ai dodici mesi precedenti. Timidamente
risale il numero delle iscrizioni, si attenua quello delle
cancellazioni. Non siamo ancora del tutto allineati al dato
Italia, ma il tessuto economico tiene e si muove", il commento
del Presidente di Camera Marche, Gino Sabatini. I saldi migliori
sono quelli di costruzioni, turismo e attività professionali.
"Si risente ancora positivamente dell'effetto bonus edilizia. Le
attività ricettive continuano a risalire la china dopo gli anni
di crisi pandemica. C'è ancora molta strada da fare, Camera
Marche è per prima al fianco delle imprese ancora molto provate,
a partire da quelle dei settori quali manifattura e commercio",
conclude Sabatini.
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