Un'economia più vivace della media
regionale, con un'ottima spinta all'imprenditorialità, una
struttura demografica favorevole, con un migliore andamento in
valori assoluti del trend demografico rispetto alla media
dell'Umbria e una maggiore presenza di persone nelle fasce di
età cruciali per il lavoro, una migliore posizione nel ricambio
generazionale sia delle imprese che della forza lavoro, un
maggior dinamismo delle persone, una maggiore vitalità del
tessuto produttivo. Ma non mancano gli elementi di criticità:
sono alcuni degli elementi del report sull'economia
dell'Assisano (Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona),
presentato dall'Ente camerale dell'Umbria nella terza tappa - le
precedenti sono state a Città di Castello e Orvieto - svolta ad
Assisi nell'ambito dell'iniziativa "La Camera incontra i
territori".
Tra i fattori meno positivi - riferisce una nota della Camera
di commercio - una minore presenza - sempre rispetto al dato
umbro, che a sua volta è inferiore a quello nazionale - del
manifatturiero high tech e terziario avanzato, una peggiore
posizione sulla sostenibilità, come peggiori sono
l'accessibilità e i tempi di percorrenza per accedere a
stazioni, autostrade e altre strutture relative alla mobilità. E
poi anche un'eccessiva polverizzazione della struttura
imprenditoriale, che determina livelli di redditi Irpef
leggermente più bassi della media regionale e decisamente minori
di quella nazional (21mila 377 euro per contribuente, contro
21mila 658 euro dell'Umbria e i 23mila 635 euro dell'Italia).
Tra i temi emersi dal confronto tra istituzioni e giunta
camerale, il rilancio di Umbriafiere e la maggiore sinergia tra
i Comuni dell'area.
Dal report dell'Ente camerale emerge una maggiore forza
lavoro (53,1% della popolazione contro 51,2% dell'Umbria e 50,5%
dell'Italia) e un minor tasso di disoccupazione (7,1%, contro 8%
dell'Umbria), oltre a una maggiore opportunità di occupazione -
rispetto alla media umbra - offerta dall'Assisano nella
manifattura e nelle costruzioni, mentre l'opportunità è minore
nei servizi.
Tra le società di capitale dell'Assisano, 199 (il 20,3 %)
sono sanissime e 145 a rischio, con una situazione peggiore sia
rispetto alla media umbra e che a quella nazionale.
Trainata da Assisi, l'industria turistica del territorio
supera gli indici regionali e quello nazionale.
Le imprese di capitali dell'Assisiate nel 2022 hanno superato
i livelli pre-Covid del 2019 sia per quanto riguarda il valore
della produzione per impresa, sia il valore aggiunto per
impresa, che tuttavia restano sotto la media regionale.
Nel manifatturiero il territorio supera la media umbra,
evidenziando una produzione per impresa di capitali di 8,18
milioni di euro contro 6,84 e una produttività del lavoro molto
più elevata (63.075 euro/anno per addetto nell'Assisiate, 47.121
euro in Umbria).
Il commercio, invece, mostra fatturato e valore aggiunto per
impresa di capitali nettamente inferiori alla media regionale,
ma una produttività del lavoro superiore di circa il 5%.
Bene il trend dei servizi di alloggio e ristorazione,
trainati dal turismo, anche se sia il fatturato, sia il valore
aggiunto per impresa sono solo un terzo (il valore della
produzione) e poco più della metà (il valore aggiunto) della
media provinciale di Perugia. Vanno le costruzioni, che con
530.420 euro per impresa nell'Assisiate superano la media
regionale e, mostrando un numero minore di addetti per azienda
(5,8 addetti contro i 6,6 dell'Umbria), evidenziano una
produttività del lavoro (78.366 euro per addetto) molto più alta
del dato umbro (44.638 euro per addetto).
Emerge che i contributi camerali all'Assisano rappresentano
il 13,9% dei contributi erogati in Umbria, più del peso (7,3%)
delle imprese attive dell'Assisiate sul totale delle imprese
attive della regione (7,7% la percentuale del territorio se si
guarda agli addetti delle imprese attive).
Per il presidente Mencaroni, "gli incontri con il territorio
che la Camera di commercio ha organizzato stanno avendo un forte
successo. Mi piace evidenziare - ha affermato - che da questo
confronto con istituzioni e associazioni di categoria arrivano
proposte concrete e volontà molto propositiva di fare sistema.
Per quanto riguarda il report, emergono aspetti molto originali
e promettenti di questo territorio, che potrà dispiegare a pieno
le ali delle proprie potenzialità di crescita se alcuni nodi
saranno sciolti. La Camera di commercio su questo impegno c'è,
lo dimostrano i fatti".
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