Ulteriore crescita dei flussi
turistici in provincia di Varese nel primo quadrimestre
dell'anno. Lo indicano i primi dati resi noti dalla Camera di
commercio di Varese.
Dopo che il 2023 si era chiuso a quota 2 milioni e 500mila
presenze, stabilendo il record di sempre, il periodo
gennaio-aprile 2024 mostra un incremento del 3,3% nell'arco dei
dodici mesi, sulla base dei numeri evidenziati dal sistema
"Ross1000, Polis-Regione Lombardia".
"Le cifre elaborate dall'Ufficio Analisi Economiche di Camera
di Commercio, ancora provvisorie e in attesa di una validazione,
ci dicono - si legge in una nota della Camera di commercio - che
sono stati circa 656mila i pernottamenti nelle nostre strutture
ricettive. In particolare, un approfondimento sull'area attorno
al Lago di Varese segnala come le presenze si siano stabilizzate
intorno a quota 103mila. Valori che sono il frutto di una più
elevata permanenza media dei turisti nei primi mesi del 2024
rispetto all'anno precedente in modo da compensare una leggera
diminuzione in termini di arrivi.
"Una tendenza che conferma il buon andamento turistico dei
laghi varesini, evidenziata negli ultimi anni - sottolinea il
presidente di Camera di Commercio, Mauro Vitiello -. Se l'area
di Malpensa, ovviamente connotata da un turismo business, di
passaggio e spesso internazionale, appare in netto recupero per
raggiungere al più presto il milione di pernottamenti del 2019,
le zone lacustri sono ormai costantemente al di sopra dei dati
pre-pandemici e, grazie anche alle competenze degli operatori
della ricettività varesina, registrano dati di permanenza media
sempre più interessanti".
Nell'intero 2023 la zona del Lago di Varese (comprendente
Azzate, Barasso, Biandronno, Bodio Lomnago, Buguggiate,
Casciago, Cazzago Brebbia, Comerio, Daverio, Galliate Lombardo,
Gavirate, Gazzada Schianno, Inarzo, Luvinate, Ternate e Varese)
aveva registrato 174mila arrivi di turisti con quasi 395mila
presenze, ovvero pernottamenti. Cifra quest'ultima che evidenzia
un'incidenza pari al 16% del totale delle presenze turistiche
provinciali, sebbene la percentuale di pernottamenti stranieri,
pari al 55%, risultasse inferiore al valore complessivo che,
sull'intero territorio, toccava il 64%.
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