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  • Politica
  • Ballottaggi - Elezioni Comunali 2024

La sfida e biografie candidati - Elezioni Comunali 2024

 

BARI

Leccese riunisce il centrosinistra, Romito deve recuperare
Dopo aver sfiorato la vittoria al primo turno, Vito Leccese al ballottaggio con Fabio Romito potrà contare sul centrosinistra barese di nuovo unito. Non ci sarà un apparentamento ufficiale ma Pd, Verdi, M5s e Sinistra italiana si ritrovano nella stessa squadra dopo la spaccatura sancita con la candidatura dell’avvocato Michele Laforgia. Dall’altra parte c’è un centrodestra che al primo turno non è andato oltre il 29% ma che è agguerrito e spera nella remuntada puntando sul consigliere regionale leghista. Mercoledì scorso Leccese, scelto dal Pd, e Laforgia, sostenuto da M5s e SI ma uscito sconfitto dalle urne, hanno siglato un patto: il 23 e 24 giugno si presenteranno uniti, senza apparentamento, dopo aver siglato un protocollo sulla legalità. Se dovesse arrivare la vittoria e Leccese dovesse, quindi, essere proclamato sindaco l’impegno è di dare rappresentanza in giunta anche alla coalizione guidata da Laforgia e che ha superato di poco il 20% delle preferenze.

“Condivideremo – hanno annunciato - un programma comune che possa rappresentare l’intera coalizione, in coerenza con le proposte che abbiamo avanzato al momento della presentazione delle liste e in campagna elettorale per una città più giusta, più inclusiva, più sostenibile e più verde. Con l’intesa, subito dopo il voto, di costruire insieme a tutte le componenti della coalizione progressista, con criteri di rappresentatività, competenza e pari dignità, la squadra per garantire alla città il miglior governo possibile”. Sull’altro fronte, Romito aveva già tutto il centrodestra dalla sua parte ma nell’ultima settimana potrà contare anche sul sostegno diretto e l’arrivo a Bari di ben sette ministri del governo Meloni. Non è escluso che anche la premier possa essere in città per il rush finale. Discontinuità è la parola d’ordine della campagna elettorale di Romito, che punta a convincere gli indecisi e gli scontenti, anche nel campo del centrosinistra. Sulla carta deve recuperare 19 punti, tanta la differenza tra lui e Leccese al primo turno, ma il ballottaggio è un’altra partita. 

 

 

CALTANISSETTA

Caltanissetta, non ci sarà il campo largo per il ballottaggio
Non ci sarà il campo largo al ballottaggio delle amministrative a Caltanissetta per l'elezione del sindaco. Il sindaco uscente del M5s Roberto Gambino, che al primo turno ha ottenuto il 28% dei voti, non ha infatti trovato alcun accordo nè con la candidata del centrosinistra Annalisa Petitto nè con quello del centrodestra Walter Tesauro che vanno al ballottaggio del 23 e 24 giugno.

Walter Tesauro, 62 anni, avvocato, candidato del centrodestra, che al primo turno ha ottenuto 10.052 voti (34,42%)è sostenuto dalle liste Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega-Udc, Democrazia cristiana, Azzurri per Caltanissetta-Tesauro Sindaco, Giovanna Candura-Riprendiamo il cammino-Caltanissetta 2030, Noi Moderati. La squadra di assessori che lo accompagnerà al ballottaggio è la stessa che aveva annunciato in occasione del primo turno delle elezioni. Qualora dovesse vincere dunque entreranno a far parte della sua giunta Calogero Adornetto, Forza Italia, Guido Del Popolo in quota lista del sindaco, Gianluca Bruzzaniti e Toti Petrantoni per Fratelli D’Italia, Giovanna Candura vice sindaco, Oscar Aiello Lega, Angelo Fasulo, di Gela, e Saverio Romano, di Palermo in quota Noi Moderati, Gero Valenza, di Mussomeli, in quota Dc.

Annalisa Petitto, 46 anni, avvocato e consigliere comunale uscente, al primo turno ha ottenuto 9.000 voti (30,81%). Ha militato per anni nel Partito Democratico dal quale è uscita due anni fa, ed ha il sostegno di sette liste. Il Pd ha dato il suo apppoggio senza simbolo, nella lista Caltanissetta Futura e Democratica. Le altre liste sono CL Tutta la Vita Petitto sindaco, Orgoglio Nisseno, Insieme Petitto Sindaco, Fare centro con Totò Licata Petitto Sindaco, Ora Petitto Sindaco, Avanti Caltanissetta Petitto Sindaco. Per quanto riguarda la sua lista di assessori in vista del ballottaggio ha completato la sua squadra. Tra i nuovi ingressi Angelo Failla che al primo turno era tra i candidati sindaci con la lista “Nuova Italia- Failla Sindaco"; Paola Sanfilippo e Giancarlo Larocca, espressione della lista Caltanissetta Futura e Democratica, e Salvatore Alu’ candidato nella lista Orgoglio Nisseno, entrambe liste che al primo turno avevano già sostenuto Annalisa Petitto. Confermati il vicesindaco Salvatore Licata e gli assessori Alberto Calafato, Leyla Montagnino, Vincenzo Cancelleri e Carmelo Milazzo.

 

CAMPOBASSO

Campobasso al ballottaggio: sfida De Benedittis-Forte
Centrodestra e centrosinistra si sfidano a Campobasso nel ballottaggio per la conquista del municipio del capoluogo molisano. A contendersi la guida di Palazzo San Giorgio sono l’avvocato Aldo De Benedittis (sostenuto da sei liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Popolari, Udc, Noi Moderati) e la dirigente scolastica Marialuisa Forte (sostenuta da tre liste: Pd, Movimento 5 Stelle e lista Verdi-Sinistra). De Benedittis, che in passato è stato assessore comunale con il sindaco Gino Di Bartolomeo, al primo turno ha ottenuto il 47,9 per cento dei consensi mentre la Forte, che è al suo debutto in politica, si è fermata al 32,16. Ago della bilancia è il Cantiere Civico che al primo turno, con il suo candidato sindaco Pino Ruta, ha sfiorato il 20 per cento rimanendo però escluso dal ballottaggio. Ruta e Forte hanno raggiunto, nel fine settimana, un accordo programmatico, anche se non c’è un apparentamento formale (i termini per presentarlo sono scaduti domenica). Sull’esito del voto, in programma stavolta di domenica e lunedì (23 e 24 giugno) e non come al primo turno quando sì è andati alle urne di sabato e domenica, pesa anche una incognita ‘anatra zoppa’. Al primo turno infatti mentre De Benedittis è rimasto sotto il 50 per cento, le sue liste di centrodestra hanno raggiunto il 52,68. La certezza del ballottaggio si è avuta solo tre giorni dopo il voto: un errore nella trasmissione dei dati aveva determinato una situazione di incertezza con numeri sbagliati che facevano propendere erroneamente per una vittoria del centrodestra al primo turno.

A Campobasso l’amministrazione uscente è un monocolore 5 Stelle (cinque anni fa il centrodestra sfiorò la vittoria al primo turno, ma fu poi battuto al ballottaggio dal Movimento che correva da solo e con il centrosinistra, arrivato terzo dopo la prima votazione, che fece da ago della bilancia). A guidare il municipio è stato fino a un anno fa il sindaco Roberto Gravina che però alle ultime Regionali è stato eletto consigliere regionale ed è stato quindi sostituito a Palazzo San Giorgio dalla vicesindaca Paola Felice (ora non ricandidata).

Occhi puntati anche sull’affluenza alle urne che al primo turno è stata del 65,28 per cento. Gli aventi diritto al voto sono 42.583.

 

 

FIRENZE

A Firenze sfida campo largo e centrodestra, incognita affluenza
E' sfida tra campo largo e centrodestra unito a Firenze per il ballottaggio tra la candidata sindaco del centrosinistra Sara Funaro, che al primo turno ha ottenuto il 43,17% dei voti, e Eike Schmidt, candidato del centrodestra, arrivato al 32,86%.

Chiusa la partita degli apparentamenti, Schmidt, ex direttore degli Uffizi e oggi alla guida, in aspettativa, del Museo di Capodimonte di Napoli, ha annunciato l'alleanza con RiBella Firenze, lista civica che ha ottenuto lo 0,57% dei voti sostenendo la candidatura di Francesca Marrazza (1.004 preferenze). Per lui anche l'appoggio della 'ricostituita' Dc fiorentina e Toscana.

Nessun apparentamento formale sull'altro fronte con il segretario del Pd toscano Emiliano Fossi che nei giorni scorsi ha escluso accordi con altre forze, ma Sara Funaro incassa il sostegno del Movimento 5 stelle fiorentino e del candidato Lorenzo Masi, che al primo giro di boa, in una corsa in solitaria, è arrivato al 3,35% dei consensi. Per Funaro endorsement anche dalla candidata sindaco Iv, e vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi che al primo turno ha ottenuto il 7,29%, mentre il resto di Italia viva ha invitato tutti i fiorentini ad andare a votare al ballottaggio ma lasciando liberi elettori e dirigenti del partito di fare le proprie valutazioni. Resta l'incognita su come si orienteranno gli elettori di Cecilia Del Re di Firenze Democratica, ex assessora Pd arrivata al 6,21%. Nei giorni scorsi il segretario Dem toscano aveva lanciato "un appello alla Firenze democratica, a tutti coloro che si riconoscono in un orizzonte di centrosinistra. Se una forza e persone ed esponenti dei partiti che si riconoscono di centrosinistra si sentono davvero tali hanno una sola scelta: sostenere con forza e convinzione Sara Funaro".

A dare la volata a Funaro tornerà a Firenze per chiudere la campagna elettorale la segretaria del Pd Elly Schlein, con un appuntamento in piazza Santissima Annunziata la sera del 21 giugno, mentre il giorno precedente, alle Murate, sarà la volta di Stefano Bonaccini, Antonio Decaro, Giorgio Gori, Camilla Laureti e Dario Nardella. Al momento nessun big, di partito o di governo, per Schmidt, che anche nella campagna per il primo turno ha cercato di marcare una candidatura di carattere civico. Sull'esito del voto pesa l'incognita partecipazione, fattore 'aggravato' dal fatto che lunedì 24 giugno è la festa di San Giovanni Battista, patrono di Firenze: il rischio è che molti fiorentini approfittino del ponte lungo per andare fuori città, disertando magari le urne.

 

PERUGIA

A Perugia una sfida tra il centrosinistra e centrodestra
Sarà una sfida tra centrosinistra, in leggero vantaggio dopo il primo turno, e centrodestra quella per la guida del Comune di Perugia. In lizza due candidate sindaca, Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia, che comunque andranno le cose saranno, una delle due, la prima donna a guidare Palazzo dei Priori.

Ferdinandi e Scoccia hanno entrambe sfiorato il 50 per cento dei voti ed andranno al ballottaggio con una manciata di consensi. Al primo turno sono state protagoniste di un testa a testa durato per l'intera giornata dello spoglio.

Lo scrutinio si è concluso in piena notte. Il dato definitivo ha assegnato a Vittoria Ferdinandi, centrosinistra e civici, 40.922 voti, il 49,01 per cento del totale, e a Margherita Scoccia, centrodestra e civici, 40.324, pari al 48,29 per cento. Sono 598 voti di differenza. Su un totale di 85.687 votanti, 44.260 le donne.

Ferdinandi e Scoccia hanno nettamente superato gli altri tre candidati sindaco, Massimo Monni fermo all'1,4, Davide Baiocco (0,76), e Leonardo Caponi (0,55). Il comune di Perugia è stato guidato per due mandati da Andrea Romizi, Forza Italia, che aveva conquistato quella che era fino alla sua elezione la roccaforte della sinistra. Ballottaggio anche in altri quattro comuni umbri che quindi torneranno alle urne: Foligno, Orvieto, Gubbio e Bastia Umbra.

 

POTENZA

A Potenza una sfida apertissima

Una sfida apertissima. A Potenza il ballottaggio del 23 e 24 giugno per il nuovo sindaco è tra Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra). Al primo turno - quando l'affluenza è stata del 69,1% rispetto al 71,7 di cinque anni prima - Fanelli (dirigente della Lega, sostenuto da sette liste, con all'interno anche diversi esponenti di Azione e Italia Viva) ha ottenuto 15.416 pari al 40,6%, contro i 12.319, pari al 32,4%, di Telesca, consigliere comunale uscente, che ha l'appoggio di cinque liste, tra cui una "riconducibile" al Pd ma senza simbolo dem.

Un dato, quello di Fanelli, "segnato" dal voto disgiunto, con oltre dieci punti di differenza rispetto alla percentuale totale delle sette liste di centrodestra (50,8%). Numeri ben al di sotto delle aspettative della coalizione che, pochi primi giorni della presentazione delle candidature, aveva dovuto fare i conti con il passo indietro del sindaco uscente, Mario Guarente (Lega), al cui posto è stato scelto appunto Fanelli.

Reduce da cinque anni in Giunta regionale (prima come assessore all'Agricoltura, poi alla Sanità, ma per tutta la legislatura vicepresidente), Fanelli era dato dai sondaggi e anche da un primo exit poll vicino al 50% che, se superato, gli avrebbe garantito la vittoria al primo turno. E, invece, dalle urne, è uscito un risultato diverso, molto lontano, ad esempio, dal circa 60% ottenuto dal centrodestra nella città di Potenza in occasione delle Regionali del 21 e 22 aprile scorso, vinte nettamente dal riconfermato governatore Vito Bardi (Forza Italia). E proprio il ballottaggio potentino sta condizionando anche l'inizio del secondo quinquennio guidato dall'ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza: il presidente della Regione ha annunciato che la nuova giunta sarà nominata entro il 26 giugno, quando il Consiglio sarà chiamato ad eleggere l'Ufficio di Presidenza.

Nel campo progressista, invece, c'è trepidante attesa per comprendere come si comporteranno gli elettori che al primo turno hanno sostenuto altri due candidati del centrosinistra: Pierluigi Smaldone, a capo di una coalizione formata da Potenza Ritorna, Città Nuova e M5S, per il quale hanno votato 6.696 potentini (17,6%), e Francesco Giuzio (Basilicata possibile) che si è fermato a quota 3.058 (8%). Per giorni sono andate avanti le interlocuzioni tra Telesca, Smaldone e Giuzio: alla fine non c'è stato alcun apparentamento ufficiale ma un accordo programmatico, in dieci punti, sottoscritto dai tre. Il ballottaggio sarà decisivo anche per la definizione del nuovo Consiglio comunale: la maggioranza andrà alla coalizione vincitrice della sfida tra Fanelli e Telesca.