Prendere un volo andata e ritorno da Roma per qualunque capitale europea equivale in termini di emissioni inquinanti al consumo pro capite di carne e salumi per un intero anno, ha precisato Luigi Scordamaglia in rappresentanza di Coldiretti e Filiera Italia al forum su 'Agricoltura e Green Deal' promosso in collaborazione dall'ANSA e dall'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e con la partecipazione degli eurodeputati Paolo De Castro (S&D-Pd), Francesca Peppucci (Ppe-Fi), Nicola Procaccini (Ecr-Fdi) e Isabella Tovaglieri (Id-Lega).
Del resto, ha evidenziato Cristina Tinelli, direttrice affari europei di Confagricoltura, tutta l'agricoltura europea è responsabile di appena l'1,38% delle emissioni di Co2 su scala globale. E gli allevamenti italiani, così come gli ettari di terreni coltivati dalle nostre aziende agricole, sono di piccola scala rispetto alla media delle realtà produttive estere, ha rimarcato Matteo Bartolini, vice presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani.
Insomma gli agricoltori italiani non ci stanno a salire sul banco degli imputati nelle politiche di transizione verde avviate dall'Unione europea in questa legislatura che volge al termine, e sottolineano che senza sostenibilità economica e sociale non si ottiene la sostenibilità ambientale. Un tema rilevante, visto che un terzo del bilancio europeo viene speso per l'agricoltura e il Green Deal viene deliberato dal Parlamento europeo ascoltando i settori, ha ricordato Carlo Corazza, direttore dell'Ufficio del Parlamento europeo in Italia. Tuttavia, secondo Francesca Peppucci (Ppe-Fi), "affinché ci sia un futuro per l'agricoltura le misure Ue che guardano alla sostenibilità ambientale devono essere ben calibrate per essere attuate".
Mentre Nicola Procaccini (Ecr-Fdi) prende le distanze dal "radicalismo eco-chic del Regolamento Natura che coi suoi vincoli ha creato problemi paradossalmente a chi di natura vive e lavora, come gli agricoltori, gli allevatori e i pescatori. Finisce una legislatura di cinque anni, e per quattro anni e mezzo in pochi dicevano che la transizione ecologica andava fatto col buon senso".
"A fine legislatura, e alla luce delle proteste dei trattori in diversi Paesi membri dalla Unione europea arrivano sì - secondo Isabella Tovaglieri (Id-Lega) - sospensioni temporanee in una retromarcia scomposta, ma non una revisione sostanziale. Mi sarei aspettata più coraggio da parte della Commissione Agricoltura a difesa della sovranità alimentare ma se continueranno le politiche che chiedono di produrre di meno chiediamo il principio di reciprocità per importazioni agroalimentari con i nostri stessi standard di qualità". Per Paolo De Castro (S&D-Pd), "l'agricoltura deve essere una protagonista più importante dopo le oggettive difficoltà nella gestione della transizione ecologica che ha visto attribuire troppo alla Commissione Ambiente senza ascoltare le altre commissioni di merito, Agricoltura ma anche Industria e Trasporti. Ma vanno evidenziati gli obiettivi raggiunti col decremento, negli ultimi 20 anni, del 30% dei principi attivi dei fitofarmaci e del 14% degli antibiotici".
Ad introdurre i lavori il direttore dell'agenzia, Luigi Contu, ha moderato Stefano Polli, vice direttore dell'ANSA.
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