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Eventi - In collaborazione con 'Diamo voce al silenzio'
Sempre più complessi, sempre più evoluti, online, offline.
Sono oltre 2.700 i casi di emergenza raccolti soltanto nel 2024 dal numero 114 del Telefono Azzurro, tra nuove tipologie di abusi sui minori e altre già incontrate nei 21 anni di operatività e di ascolto del servizio, ma con una costante: il silenzio che può fare da deterrente alla segnalazione, per la paura di non essere creduti o di affrontare lo stigma sociale correlato alla violenza.
E' quanto emerge dal Dossier Abuso 2024 presentato dalla Fondazione Telefono Azzurro nel corso dell'evento "Diamo voce al silenzio" nella sala della presidenza del consiglio dei ministri, in occasione della Giornata internazionale per la protezione dei minori contro l'abuso e lo sfruttamento sessuale. Le innovazioni tecnologiche stanno, quindi, generando nuove situazioni di pericolo per l'infanzia. Sono 46 i minori coinvolti nei casi di abuso sessuale online tra quelli gestiti dal Telefono Azzurro nel 2024.
Vittime nell'82% dei casi, autori nel 16% e testimoni nel 2%. Tra i presunti responsabili, in base a quanto riportato dall'analisi, si registra un notevole incremento dei genitori. In particolare, "casi in cui i genitori mettono in atto tramite l'online comportamenti che mettono a rischio i figli i minori, per esempio la pubblicazione di contenuti che li riguardano". La percentuale degli abusanti nei casi gestiti dal 114 è, infatti, passata dal 5,41% dello scorso anno al 25% del 2024, come evidenziato nel dossier.
Per quanto riguarda le violenze offline - con un incremento nelle casistiche di "costretto ad assistere ad atti", "a visionare materiale" e "altro abuso sessuale" - nel 41% dei casi gestiti un genitore è il presunto responsabile. E a fare, quindi, da nuovo "motore" della violenza è l'intelligenza artificiale generativa che presenta "rischi elevatissimi, poco seguiti e poco attenzionati", come ha ricordato il presidente della Fondazione SOS Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, nel corso della presentazione. La preoccupazione è, quindi, rivolta verso "lo sviluppo dei casi di sintetic child sexual abuse material (Csam), prodotti tramite l'Ia generativa".
Se, infatti, nella primavera del 2023 i primi casi risultavano essere in maniera evidente materiali prodotti artificialmente, in un anno "le immagini autogenerate appaiono così simili alla realtà che anche gli analisti più qualificati stentano a distinguerle", sottolinea ancora il dossier. "Fino a che punto le agenzie di controllo possono intervenire su materiali che sono prodotti con sistemi che in quale modo modificano le immagini, cambiano gli scenari?", s'interroga Caffo. La volontà di Telefono Azzurro è, quindi, quella di "dare strumenti di conoscenza alle istituzioni affinché si possa procedere in una dimensione di coordinazione congiunta con il coinvolgimento anche di piattaforme come Meta e TikTok". Si tratta, infatti, di un tema, quello degli abusi sessuali sui minori nel digitale, "molto fragile" perché "i dati non si raccolgono in modo omogeneo".
Ma quello che è certo, è che "i problemi aumentano", nonostante nel 2024 si sia registrato un calo del numero di articoli pubblicati su stampa e web italiani riguardanti gli abusi sui minori: -15,8%, in base a quanto emerge dall'analisi curata da Volocom per Telefono Azzurro. Un aspetto che per l'azienda "può essere il riflesso di un calo di attenzione mediatica piuttosto che una reale diminuzione dei casi di abuso".
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