L'Istituto nazionale tributaristi
(Int) fa sapere che, "su richiesta del ministero delle Imprese e
del Made in Italy, ha inviato una nota al dirigente Vincenzo
Maria Morelli sull'equo compenso" applicato alle professioni
associative (disciplinate dalla legge 4 del 2013).
Secondo il presidente dell'Int Riccardo Alemanno per "le
attività svolte dal tributarista il compenso rientra nelle tre
modalità previste ( fisso, variabile o a tempo)", nel quadro,
recita una nota, di una "professione con implicazioni molto più
complesse di altre, non solo per la vastità della materia e la
molteplicità degli adempimenti, ma anche la continuità del
rapporto professionale, pur potendo concretizzarsi anche singole
consulenze. Professione per la quale l'Istituto ha predisposto
un tariffario di mero riferimento, in ossequio al divieto di
tariffe obbligatorie, che riteniamo utile per meglio individuare
le attività svolte dal tributarista al fine di fornire un
ulteriore contributo alla redazione del decreto previsto dalla
Legge sull'Equo compenso".
Il tariffario, prosegue, "viene utilizzato anche come
riferimento per determinare la congruità dei compensi richiesti
dal tributarista e contestati dal cliente, in questi casi il
giudice, o l'avvocato di parte richiedono un parere alla
Commissione preposta. Emanare un decreto attuativo che tenga
conto di tutte le variabili e le differenze tra le varie
professioni non sarà semplice, per tale motivo l'Int si è reso
disponibile a ulteriori confronti e a supportare l'applicazione
di una norma che darà maggiore valore al lavoro professionale, e
che contribuirà a eviterà i penosi tentativi, fortunatamente
compiuti da pochi soggetti, di non onorare il giusto compenso
dovuto a chi svolge l'attività di tributarista", termina la
nota.
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