L'Int, l'Istituto nazionale
tributaristi presieduto da Riccardo Alemanno, evidenzia "la
negatività di interventi a totale carico dello Stato su immobili
privati, auspicando che il decreto 212 del 2023 rappresenti
l'ultimo atto normativo sul Superbonus 110% che sia poi
definitivamente abbandonato", ma "essendo assolutamente
d'accordo nel sostenere i necessari interventi sul patrimonio
immobiliare in tema di sicurezza, ambiente e decoro, ha
richiesto che le agevolazioni con un limite del 50% siano di
carattere strutturale e che gli eventuali residui o la totalità
delle rate, in assenza di Irpef compensabile, possano essere
richieste a rimborso, risolvendo così il problema degli
incapienti". Lo si legge in una nota degli stessi
professionisti, oggi auditi in Commissione Finanze alla Camera.
Per Alemanno "in futuro sarà assolutamente necessario che le
norme circa gli interventi di recupero del patrimonio
immobiliare e loro eventuali agevolazioni abbiano stabilità nel
tempo, poiché gli investimenti nel settore hanno assoluta
necessità di stabilità e di chiarezza normativa, la cui mancanza
ha contribuito a creare parte dei danni registrati in questi
anni dai proprietari immobiliari e dalle aziende del settore
edilizio, senza dimenticare i crediti a tutt'oggi ancora
incagliati, su cui sarà necessario intervenire in modo
risolutivo".
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