"Avere regole e codici deontologici
certificati dagli Ordini è un valore aggiunto per cittadini e
imprese, ma anche per gli stessi professionisti che devono
sentirsi 'compliance' con queste regole ed elevare il proprio
standard. Per questo crediamo che creare un "rating di
affidabilità" sia una necessità, perché significherebbe
certificare che il commercialista, depositario della figura del
cliente, è integro e trasparente". A pensarla così il presidente
dell'Andoc (Associazione nazionale dottori commercialisti) Mario
Michelino, nel corso del congresso nazionale dedicato a "Etica e
sostenibilità della professione", che si è svolto oggi, a Napoli
(presso l'Hotel Excelsior); una giornata dedicata ai temi di
maggiore attualità, divisa in quattro sessioni: l'etica e la
deontologia della professione, ma anche la legalità e i rapporti
con il mondo bancario e un confronto tra i vertici dei sindacati
di categoria, con numerosi commercialisti arrivati nel capoluogo
campano da ogni regione d'Italia.
"Un professionista - ha aggiunto Michelino - con una propria
integrità morale, serio e rispettoso delle regole", sono "tutti
aspetti che, grazie al 'rating', sarebbero resi riconoscibili
all'interno e all'esterno della categoria". Al congresso
dell'Andoc hanno preso parte, tra gli altri, i presidenti delle
Casse di previdenza dei dottori commercialisti e dei ragionieri
Stefano Distilli e Luigi Pagliuca, il deputato di Iv Luigi
Marattin, il senatore di FdI Sergio Rastrelli ed il
vicepresidente e il consigliere nazionale dei commercialisti
Michele de Tavonatti e Pasquale Mazza.
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