Clima rovente e siccità
stanno mettendo a dura prova gli agricoltori della provincia di
Pesaro Urbino. Temperature salite di quasi due gradi rispetto
alla media storica nel primo semestre del 2024 e precipitazioni
dimezzate da maggio a luglio, preoccupano gli agricoltori della
costa, soprattutto, ma anche dell'entroterra pesarese, secondo
la Coldiretti Pesaro Urbino.
"Preoccupa la situazione della diga di Mercatale con 1,7
milioni di metri cubi di acqua in meno rispetto alla quota
massima, tra il 3 e il 4% in meno di acque disponibili per
l'irrigazione rispetto alle annate precedenti, senza considerare
la situazione 2023 con il dato che risentiva dell'alluvione
romagnola". Il tutto rischia di minare le produzioni di vino e
di olio dal punto di vista della quantità.
"Senza contare - spiega Tommaso Di Sante, presidente di
Coldiretti Pesaro Urbino - che il meteo pesa anche sui costi di
produzione, dall'acqua alle strategie di protezione delle uve
dagli eventi avversi e dalle malattie, con un aggravio notevole
a carico dei produttori".
Coldiretti torna a chiedere un'accelerazione rispetto alla
realizzazione del piano invasi per trattenere le acque e
utilizzarle nei periodi di siccità. "A livello governativo i
fondi sono stati stanziati, ma c'è la necessità di abbattere i
tempi burocratici attribuendo anche le competenze a un
commissario, passando dalle parole ai fatti concreti".
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