"Se si raggiungerà il gettito atteso
dal governo", pari, cioè, ad almeno 2 miliardi di euro, "ciò
avverrà soltanto dalla combinazione fra l'istituto del
concordato e quello del ravvedimento speciale. Non con il solo
concordato". Ne è sicuro il presidente dell'Int (Istituto
nazionale dei tributaristi) Riccardo Alemanno, interpellato
dall'ANSA nel giorno della scadenza del nuovo istituto con cui
il governo ha voluto permettere alle Partite Iva di trovare
un'intesa col Fisco, stabilendo una somma da versare per un
biennio. "Le percentuali di adesione - va avanti - rispetto a
quel 10-15% di cui si parlava giorni fa, sono indubbiamente
aumentate", osserva, spingendosi a prevedere "anche un
raddoppio", ossia almeno il 20%.
La proroga, rispetto al termine di oggi, 31 ottobre,
ribadisce il numero uno dell'associazione, "era necessaria",
soprattutto per "consentire ai professionisti, specie a coloro
che operano da soli e non in realtà strutturate, di spiegare al
meglio alla propria clientela" lo strumento, affinché chi ha una
Partita Iva potesse decidere se aderire, o meno. "Una riapertura
dei termini", conclude Alemanno, "sarebbe auspicabile, il tempo
a nostra disposizione è stato davvero poco", in un periodo in
cui, negli studi professionali, ci sono diversi adempimenti da
svolgere.
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