"Mi avete preso per il male sennò
non mi prendevate. Con la mente ho ricostruito tutto come è
stato il discorso, so che non c'è stato nessun traditore. La
mattina che mi hanno arrestato la prima cosa che uno pensa è che
qualcuno ha tradito. E' stato tradito Gesù Cristo … e allora il
colonnello mi ha detto 'le assicuro che non l'ha tradita
nessuno' e io non gli ho creduto. Poi ragionando ho detto: vero
è. Ho letto le carte e mi sono fatto pure una logica". E' un
passaggio dell'interrogatorio reso da Matteo Messina Denaro ai
pm di Palermo il 7 luglio scorso nel carcere de L'Aquila. Il
bossa ha precisato: "Mi avete preso per la malattia o per un
errore mio, dirlo a mia sorella. Perché gliel'ho detto? Non
volevo farmi trovare morto e nessuno in famiglia sapeva niente".
Il boss si riferisce al fatto che l'appunto della sorella sulla
malattia di Messina Denaro, trovato nel bracciolo di una sedia,
fu l'inizio delle indagini che portarono all'arresto.
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