Un'analisi empirica del linguaggio della cronaca nera è stato fatto di recente mettendo a confronto le espressioni utilizzate nelle notizie dell'ANSA per raccontare tre noti fatti di sangue:
• il massacro di Novi Ligure, del 2001 (Erika De Nardo e il suo fidanzato di allora Mauro Favaro uccisero la madre e il fratello di lei, Susanna Cassini e Gianluca De Nardo)
• l'omicidio di Cogne, del 2002 (Annamaria Franzoni uccise il figlio di tre anni, Samuele Lorenzi);
• il delitto del "canaro" (Pietro De Megni salì alla ribalta della cronaca nera per il brutale omicidio dell'ex pugile dilettante Giancarlo Ricci, torturata a lungo e mutilata a più riprese prima d'essere finito), datato 1988, e dunque antecedente di oltre un decennio rispetto ai primi due.
Il risultato è stato sorprendente: è infatti emerso come il delitto sia sempre COMPIUTO e l'assassino, o il presunto tale, venga FERMATO in seguito alle attività svolte dagli INVESTIGATORI, sulla base delle affermazioni dei TESTIMONI, che contribuiscono a far scoprire chi ha UCCISO.
Tra le migliaia di parole usate per descrivere e raccontare i tre clamorosi fatti di sangue (due, come detto, separati tra loro da appena un anno, l’altro di quasi 15 anni prima), sono solo questi cinque termini – COMPIUTO, FERMATO, INVESTIGATORI, TESTIMONI, UCCISO – a ricorrere in maniera comune nei tre testi. Ricorrenze più frequenti emergono nel raffronto tra le espressioni utilizzate per raccontare il massacro di Novi Ligure e l’omicidio di Cogne, rispetto alla distanza lessicale – in un diverso panorama sociale e culturale – tra questi due delitti e quello del "canaro".
Similitudini, quelle tra Cogne e Novi Ligure, dettate soprattutto da un comune scenario giudiziario e investigativo nel quale le figure protagoniste sono ricorrenti: i CARABINIERI, ed in particolari quelli del RIS (l'investigazione scientifica non aveva certo avuto nel 1988 una così netta fisionomia anche organizzativa) ed i loro RILIEVI, il il GIP (figura assente nella procedura penale al tempo del "canaro", quando operava il GIUDICE ISTRUTTORE), ed ancora, l'analisi di un MOVENTE per il quale, con l'obiettivo di RICOSTRUIRE quanto accaduto, si danno da fare (ecco altre figure professionali entrate solo di recente nella cronaca giudiziaria) PSICHIATR I FORENSI, ANATOMOPATOLOGI e CRIMINOLOGI. Di loro non vi è traccia nelle notizie sul delitto del "canaro".
(Enzo Quaratino)
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