Ha 60 anni, è in pensione dalla Treccani e da qualche settimana rovista tra le carte del padre per rimettere ordine. Serena Andreotti, quarta e ultima figlia dello statista, ha deciso di dare una mano allo Sturzo nel lavoro di inventariato.
E ha cominciato dal faldone sul divorzio: "Su questo argomento ci sono state parecchie richieste di consultazione - spiega - e poi è materiale che desta molte sorprese soprattutto a chi non ha vissuto quel periodo e quel dibattito così acceso, che ora sembra lontanissimo ma sono passati solo 40 anni".
Amore per le carte trasmesso nel dna e oggi rivalutato. Da ragazza però lo trovava esagerato o ne rideva con i fratelli. "Ci sembrava eccessivo e ci faceva ridere quella raccolta di cose minute come i menù, le cartoline, i biglietti degli spettacoli...Così come non era piacevole sfogliare un giornale a casa e ritrovarsi con un buco perché quell'articolo era stato ritagliato da lui". Anche per questo, ricorda Serena, uno dei regali che papà Giulio apprezzò di più fu una fotocopiatrice. "Lui era felicissimo e noi potevamo leggere in pace!".
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