C'era un tempo in cui Matteo Renzi auspicava che Firenze diventasse "ancor di più una delle capitali del Pd". Era il 16 febbraio 2009, il giorno dopo la vittoria del futuro 'rottamatore' alle primarie per il candidato sindaco di Firenze. A 5 anni di distanza, con Renzi diventato nel frattempo prima sindaco, poi segretario dei Democratici e infine premier, il suo Pd ha fatto ben di meglio, conquistando alle Europee oltre il 40% dei voti. Un record storico. Del resto, ai record e alle sfide Renzi aveva già abituato.
Nato a Firenze l'11 gennaio 1975, cresciuto in provincia a Rignano sull'Arno, già tra gli scout dà prova di essere un punto di riferimento. La sua vocazione, respirata anche in casa dove il padre Tiziano da sempre è un esponente della Dc e consigliere comunale, la scopre quando arriva al liceo classico Dante di Firenze, dove diventa rappresentante di istituto. Poi si iscrive a giurisprudenza, anche se fa lo studente-lavoratore collaborando con l'azienda di famiglia - la Chil srl, da cui si è dimesso pochi giorni fa dopo essere andato in aspettativa quando fu eletto in Provincia - e da' vita a uno dei primi 'Comitati per Prodi'. Nel 1999 si laurea con una tesi su Giorgio La Pira e sposa Agnese da cui avra' tre figli. Il primo partito a cui si avvicina è il Ppi di cui diventa segretario provinciale ad appena 24 anni.
Due anni dopo e' coordinatore della Margherita. Nel 2004 si candida alla presidenza della Provincia: vince e diventa il più giovane presidente di un'amministrazione provinciale in Italia. Un ruolo che sente subito stretto e dove il centrosinistra lo avrebbe lasciato volentieri anche 5 anni dopo, quando c'e' da votare per il sindaco di Firenze. Renzi spiazza tutti e nell'autunno 2008 annuncia che si candiderà alle primarie per scegliere il primo cittadino. A sorpresa, con lo slogan 'facce nuove a Palazzo Vecchio' vince al primo turno e a giugno 2009 è eletto sindaco. Nel 2010 rende ancora piu' esplicito il suo obiettivo: lancia l'idea della 'rottamazione' della vecchia classe dirigente scatenando la reazione dell'apparato.
Ormai è una star, tutti lo cercano per averlo in diretta in tv. Per niente pentito convoca alla Leopolda di Firenze, in coppia con Pippo Civati, tutti quelli che nel Pd sentono di non avere ancora una casa sicura. Lo slogan e' chiaro: 'Prossima fermata l'Italia'. L'anno dopo, a ottobre 2011, secondo appuntamento alla Leopolda, con 'Big bang' ma senza più Civati, a cui seguirà 'Bing bang: Italia obiettivo comune' nel giugno 2012, appuntamento che getta le basi della sua candidatura alle primarie del centrosinistra. Tre mesi più tardi la ufficializza con lo slogan 'Viva l'Italia viva' che poi diventa 'Matteo Renzi Adesso'. Esce sconfitto dal confronto con Pier Luigi Bersani. Ma riparte con piu' forza. E' il luglio 2013 quando scioglie le riserve e decide di candidarsi alla guida del Pd 'Per cambiare verso': stravince le primarie dell'8 dicembre scorso e diventa segretario. A febbraio Enrico Letta si dimette da presidente del Consiglio dei ministri e Giorgio Napolitano incarica il 'rottamatore' per formare un nuovo governo: il 22 febbraio Renzi giura da premier.
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