In tutto il mondo e anche in Italia per l'8 marzo 2017 si organizza lo sciopero delle donne per rifiutare la violenza di genere in tutte le sue forme: oppressione, sfruttamento, sessismo, razzismo, omo e transfobia. Cortei, assemblee, manifestazioni creative per porre al centro ancora una volta la trasformazione radicale della società.
''Se le nostre vite non valgono, scioperiamo'' dicono le femministe che chiamano all'adesione dell'8 marzo dopo aver partecipato a Bologna il 4 e 5 febbraio alle assemblee di preparazione. Tanti i motivi per farlo tra cui la rivendicazione dell'applicazione della legge sull'aborto, molto spesso e tragicamente inapplicata (un nervo perennemente scoperto in Italia come dimostra il recente caso del concorso all'ospedale San Camillo per l'assunzione di due medici non obiettori per garantire l'attuazione della 194, immediatamente al centro di polemiche) ; l’educazione alle differenze come formazione culturale e scolastica sin dall’asilo nido per rendere la scuola pubblica un nodo cruciale per prevenire e contrastare la violenza maschile contro le donne e tutte le forme di violenza di genere, non solo per pari opportunità ma per dire basta ai modelli stereotipati di femminilità e maschilità; la rappresentazione delle donne e del loro corpo rovesciando linguaggio e immaginario sessisti e misogini.
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