Apre a Roma con una serie di iniziative didattiche e sociali la Casa della Gentilezza, una scuola (Scuola dell'Infanzia Ada e Silvio), un luogo e un laboratorio. Un team di ricercatori, di cui fanno parte insegnanti, medici, filosofi, costituzionalisti, giornalisti, scrittori, artisti, ambientalisti ed esperti informatici, organizza seminari, incontri e attività incentrate sulla Gentilezza. La Scuola avvia da gennaio un progetto/pilota per bambini dai 3 ai 6 anni con attività didattiche incentrate sul linguaggio non violento e sul rapporto tra noi e ciò che ci circonda. Corsi per piccoli chef per insegnare il rispetto del cibo, attività green in collaborazione con vari gruppi ambientalisti, musica e filosofia legate insieme per riscoprire pause e silenzi. Laboratori paralleli studieranno la Gentilezza nelle sue varie sfaccettature e saranno rivolti ai bambini ed agli adulti Tra le altre iniziative anche un laboratorio della fiaba e uno di etica del linguaggio.
La Casa è anche entrata nel Movimento Internazionale della Gentilezza nella rete Scuole Gentili di cui fanno parte 37 istituti in Italia. Il movimento fa capo a Daniel Lumera, biologo, naturalista. docente di Scienze del benessere e autore di vari bestsellers. Il primo impegno comune riguarda il laboratorio della Fiaba che prende il via il 29 dicembre con la pedagogista Giusi Bonanno
La Casa della Gentilezza sarà anche cinema con un'aula dedicata alle proiezioni che la domenica ospiterà grandi e bambini. "Ricorda un po' il Cinema Paradiso - spiega Marzia Giglioli, giornalista ed esperta di eitca del linguaggio - per l'atmosfera di questo vecchio villino anni 20 un po' retro che ospita la Casa -. Le pellicole ed i corti sono scelti da un team di registi e sceneggiatori in collaborazione con la Libera Università del Cinema, fondata da Zavattini, Blasetti e da Sofia Scandurra, prima regista donna italiana e con la collaborazione di Andrea Usiello e Alessandra Conserva, organizzatori di eventi cinematografici. È un progetto pilota e insieme un format per aprire le porte della scuole e utilizzare gli spazi quando sono chiuse.Non sarà il solito cinema, un'altra sala attigua sarà luogo di incontro per discutere sul linguaggio delle immagini e sorseggiare un te o una cioccolata nei pomeriggi di inverno. Un'altra sala, quella dei giochi e del racconto, è dedicata ai più piccoli".
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