Non è affatto la risposta che si aspetterebbe da un tipo come lei, ma Angela Merkel, quando crollò il Muro di Berlino, stava facendo una sauna. Il dettaglio, già contenuto in qualche sua biografia, salta fuori di nuovo 25 anni dopo. Quando in un discorso pubblico della cancelliera, la 'Ossi' (gli abitanti dell'est) più celebre e realizzata del Paese ha rievocato quei momenti storici dalla prospettiva privata della studiosa di Fisica, che ancora non aveva iniziato il suo impegno politico: gli esordi risalgono infatti a sei settimane dopo quel famoso 9 novembre 1989, quando aderì al Movimento democratico, qualche giorno prima di Natale.
Angela Merkel, 35 anni all'epoca, era un persona comune: sognava di mangiare ostriche nell'occidente, e il giorno dopo il crollo del muro sarebbe andata al lavoro presto, come ogni comune mortale. E da donna disciplinata, lo è sempre stata, bevuta "la prima birra dell'ovest", non si attardò fino all'alba a festeggiare. A una certa ora, la futura Maedchen di Helmut Kohl, che avrebbe sfondato in politica, se ne tornò a casa. Il racconto, nei modi semplici e schietti che le sono propri è arrivato in un incontro pubblico nella cittadina dell'Assia di Gross Gerau: la cancelliera ha ricordato di aver visto in tv la conferenza stampa in cui fu rivolta la famosa domanda a Schabowski, cui succedette la caduta del muro per televisione, come molti altri tedeschi orientali.
"'Poi ho chiamato mia madre – ha continuato -. Noi avevamo un modo di scherzare fra noi su questo: 'Se un giorno il muro non ci fosse più, (ma nessuno credeva davvero che accadesse), andiamo tutti a mangiare ostriche al Kempinski', dicevamo''. ''E lo dico a priopri – ha aggiunto mettendo le mani avanti, da perfetta intenditrice del suo 'pubblico' di elettori, che non ama e non perdona sfarzo e lusso in politica - pur essendo passati 25 anni, non sono mai stata con mia madre a mangiare ostriche al Kempinski''. ''Io comunque le dissi: stai attenta mamma, stasera succede qualcosa''. Era un giovedì. ''E io il giovedì andavo sempre con una mia amica a fare la sauna. E quindi sono andata a fare la sauna'', ha ricostruito, fotogramma dopo fotogramma, la cancelliera. ''Quando sono tornata, con la mia borsa da sauna, nella Schoenhauser Allee, proprio alla Bornholmer Strasse, là, ho visto tante persone accorrere. Allora, non lo scorderò mai - saranno state forse le dieci e mezza, le undici, magari anche un po' più tardi - allora ho semplicemente seguito la gente. Ero da sola, ma sempre dietro agli altri. Allora ci siamo trovati nella parte di Berlino ovest: si era formato in qualche modo un gruppo. Siamo entrati in un qualche appartamento dell'ovest, e la gente voleva telefonare a casa. Io volevo chiamare mia zia, e ognuno voleva fare qualcosa. Alcuni sono andati anche più avanti''. ''Io però il giorno dopo dovevo andare presto al lavoro, ero una persona ordinata. Quindi a un certo punto, verso l'una o l'una e mezza sono tornata a casa, dopo aver bevuto la mia prima birra dell'ovest''. ''Me lo ricordo ancora, era una lattina di birra - ha concluso, con una di quelle chicche rivelatrici sulla vita della DDR - a una cosa del genere non ero abituata''.
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