/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dalla Cecenia alla Siria, la rete occulta dei fighters Ue

Dalla Cecenia alla Siria, la rete occulta dei fighters Ue

Almeno 20 le cellule dormienti in Europa pronte ad attaccare

BRUXELLES, 16 gennaio 2015, 20:00

Redazione ANSA

ANSACheck

Charlie Hebdo: Alfano; da noi 53 combattenti, contromisure - RIPRODUZIONE RISERVATA

Charlie Hebdo: Alfano; da noi 53 combattenti, contromisure - RIPRODUZIONE RISERVATA
Charlie Hebdo: Alfano; da noi 53 combattenti, contromisure - RIPRODUZIONE RISERVATA

   In precedenza erano Yemen, Iraq, Afghanistan, Cecenia e Balcani, gli scenari di guerra che attraversavano i combattenti partiti dall'Europa. Ma a mettersi in viaggio allora erano in pochi. Il boom - una vera emorragia di giovani pronti a sposare la causa del jihad - c'è stato con la guerra in Siria.

    Negli ultimi due anni i dati sono stati in continua crescita e ora si stimano tra tremila e cinquemila 'travellers' (viaggiatori) europei, molti di loro radicalizzati e addestrati, vere bombe a orologeria, pronti a far esplodere il terrore al loro ritorno, come dimostrano le scorribande sanguinarie di Mohamed Merah; la sparatoria al museo ebraico di Bruxelles; gli attentati a Parigi; e la cellula jihadista smantellata a Verviers, in Belgio, mentre stava pianificando un attentato.

    Di fatto la Francia è il primo Paese in Europa per numero assoluto di fighters, 930 in tutto secondo il ministro dell'Interno Bernard Cazneuve (14 ogni milione di abitanti), seguita dalla Gran Bretagna dove se ne stimano 600, ma sono Svezia e Belgio ad avere il numero relativo più alto. Nel primo si parla di 32 combattenti per milione di abitanti, per un totale tra i 250 ed i 300, mentre per il Belgio sono 27 per milione, per oltre 300 complessivi.

    In Italia si stima la presenza di un centinaio di jihadisti che abitano regolarmente nel Paese, tra questi una decina sono donne. Si tratta perlopiù di magrebini di seconda generazione, residenti in Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Veneto e Lazio, che puntano ad accreditarsi con Al Qaeda e Isis aprendo blog e gruppi social. Ma l'Italia è anche un hub, una porta per raggiungere la Siria o ritornare in Ue, fino ad ora usata da almeno 53 fighters, di questi solo quattro gli italiani.

    E stando ad una 'mappa' messa a punto da servizi segreti e di sicurezza europei e mediorientali, in Europa ci sarebbero fino a 20 cellule jihadiste dormienti, pronte ad agire in Francia, Germania, Belgio e Olanda, composte in tutto da 120-180 uomini. Con una "minaccia imminente" di attacchi in Belgio e in Olanda.

    In particolare è l'Isis ad aver dato direttive ben precise agli estremisti di ritorno. Indicazioni che chiedono di lanciare attacchi terroristici contro obiettivi specifici.

    Intanto al quartier generale di Europol all'Aja gli esperti dei Paesi Ue che fanno parte del focal point travellers, sono al lavoro per analizzare i dati che arrivano dagli Stati membri e tracciare collegamenti "tra i network" in Europa, come spiega il vice direttore e capo delle operazioni Will van Gemert. "Il nostro lavoro - spiega - è identificare i collegamenti sul piano personale, al livello strategico tra i network, comprese le loro porte ed il flusso di denaro. Lo scambio di informazioni con velocità è fondamentale".

    Anche a Eurojust è in funzione un database per lo scambio di informazioni sulle inchieste giudiziarie e facilitare il coordinamento tra gli Stati membri sul piano giudiziario, come racconta il presidente Michèle Coninsx.
    Quanto sta avvenendo "conferma le mie previsioni - afferma il coordinatore antiterrorismo Ue Gilles De Kerchove -. Ora siamo nell'urgenza. Dobbiamo lavorare più velocemente". 

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza