Redouane, Tarik e Maroune: sono i nomi dei tre componenti della presunta cellula jihadista smantellata dalle forze di sicurezza in un blitz a Verviers, secondo quanto ricostruito e pubblicato dai media belgi online.
Tuttavia sulle tre identità si attendono ancora le conferme ufficiali della Procura federale di Bruxelles.
Redouane Hajaoui, di 22 anni, di origine marocchina. Con la scusa di andare a trovare i nonni in Marocco era partito da Verviers, ma è stato localizzato in Siria dai servizi di intelligence all'inizio dell'anno scorso, col nome di Abu Khalid Al Maghribi. Anche il suo compagno ceceno Tarik Jadaoun è partito anche lui per la Siria dove si faceva chiamare Abou Hamza.
I genitori dei due giovani, musulmani moderati, non si aspettavano che i figli si radicalizzassero e ritengono che siano stati influenzati dall'entourage che frequentavano. Ora attendono l'identificazione ufficiale delle due vittime.
Secondo l'emittente tv Rtl, i due sarebbero stati influenzati da un ex imam di Verviers, espulso dalla moschea somala della città nel luglio scorso per le sue prediche estremiste. Verviers è considerata un focolaio del fondamentalismo nella Vallonia belga. Negli ultimi anni sono arrivati molti estremisti, soprattutto dopo la guerra in Cecenia, che spaventano persino le popolazioni musulmane locali. Il terzo sospetto jihadista è stato identificato dalla Dernière Heure come Maroune E., 25 anni, che si sarebbe buttato dalla finestra quando i poliziotti hanno assaltato l'appartamento. diversamente dagli altri due, vive a Bruxelles e afferma di non essere mai stato in Siria. L'uomo avrebbe una fedina penale immacolata.
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