Chi ci è nato cerca di affermare che si tratta di una "città normale". Sono bastati infatti 5 anni, dal 1940 al 1945, perché fosse travolto il patrimonio secolare di Oswiecim, la cittadina polacca che, nella seconda guerra mondiale, i tedeschi denominarono Auschwitz. Oggi, abitanti e amministrazione sono impegnati a migliorare il suo "appeal", e lo fanno anche con "il Life festival Oswiecim". Un evento rock in grado, dal 2010, di richiamare cantanti di fama internazionale, come Peter Gabriel, Sting, Eric Clapton, in nome della pace, della tolleranza e della lotta al razzismo e all'antisemitismo. È Janusz Chwierut, il sindaco di una città che fa parte del voivodato della Piccola Polonia, a pochi chilometri dal capoluogo di Cracovia, a spiegare le difficoltà del suo incarico: "Questa è una città viva, con 800 anni di storia, documentati dal suo bellissimo castello. Ma il nazionalsocialismo l'ha segnata in modo profondo" dice Chwierut nel corso di una conferenza stampa: "Il mio compito è quello di fare in modo che nella relazione con questa eredità si possa trasmettere un messaggio positivo da qui. Noi cerchiamo di comunicare Oswiecim come luogo di incontro e di memoria".
Oswiecim è una città relativamente ricca, aggiunge, in una regione industriale del Paese in crescita. E dal lager trae anche qualche vantaggio, ammette quando glielo si chiede: "È certo che il memoriale di Auschwitz crea anche dei posti di lavoro, e da questo traiamo giovamento. Come pure siamo impegnati nel cercare di intercettare sempre meglio i flussi di visitatori che arrivano, per portarli anche qui". È anche la missione del festival, come spiega il suo ideatore, il giornalista Darek Maciborek: "Una volta, rispondendo all'estero a una domanda sulla mia città, mi sentii replicare: ma perché ci vive ancora qualcuno? Il mio auspicio è proprio quello di collegare il posto in cui sono nato a un'immagine diversa, positiva. Vogliamo dire che questo è un posto normale, dove si lavora, ci si diverte, si va in discoteca e in piscina, e dove si può vivere bene, come in tutte le altre città d'Europa". Portando avanti la memoria.
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