Ad una settimana da critiche
elezioni politiche, il 16% degli elettori israeliani sono ancora
indecisi per chi votare. Questo l'esito di un sondaggio condotto
dalla radio militare secondo cui di conseguenza in questi giorni
i partiti si contendono la assegnazione di complessivamente 19
dei 120 seggi. Il comportamento in extremis degli incerti
determinera' dunque l'esito del voto, mentre finora sono ancora
appaiati il Likud di Benyamin Netanyahu e Campo Sionista di
Yitzhak Herzog e di Tzipi Livni.
Fra gli incerti molti sembrano intenzionati a non partecipare
affatto al voto. Cento di loro saranno ricevuti oggi a
Gerusalemme dal presidente dello Stato Reuven Likud che vorra'
convincerli ad andare egualmente alle urne.
In questo contesto ha destato curiosita' la dichiarazione di
boicottaggio delle elezioni da parte di Eli Avivi,
l'autoproclamato ''presidente'' dello ''Stato di Achziv'': un
piccolo villaggio turistico situato sul litorale settentrionale
israeliano, presso Nahariya. Nel suo 'Stato' - che stampa
passaporti ma che non e' riconosciuto da alcuno al mondo - il 17
marzo non si apriranno le urne, mentre invece i turisti saranno
liberi di andare in spiaggia per concedersi una giornata di
relax.
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