Nonno era un "Junior", vale a dire un "secondo", lui e' il quarto con lo stesso nome. Un nipote e l'omonimo di Paul W. Tibbets Jr, il pilota al comando del bombardiere B-29 che sgancio' l'atomica su Hiroshima, ne ha seguito le orme ed ereditato l'incarico.
Anche lui generale, Paul W. Tibbets "Quarto" e' il nuovo comandante della anziana flotta di bombardieri invisibili nucleari B-2 che hanno rimpiazzato le vecchie Superfortezze violanti della fine della seconda Guerra Mondiale. Tibbets "Quarto", che ha volato in missioni di combattimento nel Sud est asiatico, i Balcani e in Afghanistan, ha assunto la guida dei 20 "Stealth" del 509esimo Stormo durante una cerimonia alla base aerea Whiteman in Missouri. 48 anni, pluridecorato, il nipote del pilota dell'"Enola Gay" ha una vasta esperienza nucleare oltre che di volo: e' stato vice direttore delle operazioni atomiche per il Comando Strategico Usa presso la base dell'AirForce Offutt in Nebraska.
"Mio nonno, che negli anni '40 comando' il precursore del 509esimo Stormo, sarebbe stato orgoglioso e incoraggerebbe i suoi aviatori a continuare nell'ottimo lavoro", ha detto "Quarto" assumendo il comando. "Junior", che e' morto nel 2007 a 92 anni, aveva difeso fino all'ultimo respiro la missione che cambio' la storia del mondo e che ha segnato per sempre la sua vita. Per non dare ai contestatori la soddisfazione di avere una tomba su cui protestare, aveva ordinato alla famiglia di farlo cremare e di spargere le sue ceneri sulla Manica.
"La notte dormo tranquillo", aveva sempre assicurato il pilota del bombardiere "Enola Gay" che lui stesso aveva battezzato con il nome della madre. Pur ammettendo di "non essere orgoglioso di aver ucciso 80 mila persone", "nonno" Tibbets era invece fiero di aver messo insieme dal niente l'equipaggio della missione segreta e di aver eseguito "alla perfezione" il compito che gli era stato dato: l'attacco nucleare del 6 agosto 1945 a Hiroshima, combinato a quello su Nagasaki tre giorni dopo portarono il Giappone alla resa. Il suo erede conferma: "Diceva che il Paese gli aveva affidato un incarico, che lui e il suo gruppo lo avevano portato a termine facendo finire la guerra", ha detto Tibbets "Quarto". Adesso che sta nei panni del nonno, il nipote si pone gli stessi obiettivi: "Non perdere mai di vista la tua missione, portarla a termine nel modo migliore possibile".
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