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La Danimarca pensa di espropriare i beni dei rifugiati in cambio di welfare

La Danimarca pensa di espropriare i beni dei rifugiati in cambio di welfare

Per portare i migranti in linea con i danesi disoccupati che possono beneficiare dell'assistenza se dismettono tutti i loro beni oltre i 1.500 dollari

ANKARA, 19 dicembre 2015, 16:59

Redazione ANSA

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I rifugiati nel mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA

I rifugiati nel mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA
I rifugiati nel mondo - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Danimarca pensa di 'espropriare' i migranti dei loro beni di valore, lasciandogli giusto quelli sentimentali come le fedi nuziali, come 'obolo' in cambio di asilo, assistenza sanitaria, alloggi e corsi di lingua. L'idea, che farà certamente discutere, è contenuta in una proposta di legge - ha riferito il Ministro per l'integrazione Inger Stoejberg - per portare i rifugiati in linea con i danesi disoccupati che possono beneficiare dell'assistenza se dismettono tutti i loro beni oltre i 1.500 dollari. La proposta è atteso sia approvata entro il mese prossimo.

Ancora tragedie nel Mare Egeo: quattro migranti iracheni, tra i quali due bambini, sono morti nel naufragio di un'imbarcazione diretta verso l'isola greca di Kos. Quattro profughi siriani, tra cui 3 bambini, sono annegati sulla costa egra della Turchia

 

Al Consiglio Europeo il premier Matteo Renzi è andato all'attacco: "No a una Ue a guida solo tedesca".

Oggi è la GIORNATA DEL MIGRANTE.

"Una società aperta, plurale, composita, non è una concessione né una forma di beneficenza. È un'opportunità che ci offre il nostro tempo globalizzato. Negarlo può procurare qualche voto, ma danneggia l'Italia e l'Europa". Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento al convegno "Immigrazione: un'opportunità economica", sottolineando che il contributo dei migranti non è però solo economico. "Mai come quest'anno - premette - la Giornata internazionale del Migrante assume un significato particolare in Italia e in Europa. La mobilità forzata di milioni di persone - provocata da guerre e persecuzioni - e l'umanissima scelta di cambiare Paese in cerca di un futuro migliore per sé e per i propri familiari sono diventati tema dominante del dibattito pubblico, anche in conseguenza delle speculazioni imbastite dai professionisti della paura. È una discussione di grande importanza per il presente ed il futuro delle nostre società, che merita di essere ancorata ad elementi razionali e non soltanto agli allarmi interessati". "Chi oggi vorrebbe costruire muri - oltre a violare principi e valori iscritti nel diritto internazionale, nei Trattati europei e nelle Costituzioni nazionali - agisce anche contro gli interessi demografici ed economici del proprio Paese. Dimentica infatti che, senza i rifugiati ed i migranti, tra qualche decennio i Paesi europei saranno abitati da anziani per i quali nessuno potrà garantire una pensione; e che il contributo dei migranti al Pil italiano nel 2013 è stato dell'8,8%, con un saldo positivo tra quanto versato dai migranti alle casse dello Stato e quanto speso per l'immigrazione di oltre 3 miliardi di euro. Ma il contributo dei migranti non è solo di tipo economico. Implica contatti e scambi di culture, di tradizioni, di gusti, di musiche: quell'insieme di relazioni che fa più ricca la vita degli individui e di una società", conclude.
   

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