"Se sei gay, Brexit non ha senso". Parola di Sir Ian Mckellen, sublime attore teatrale, immenso Gandalf nel Signore degli Anelli e da sempre attivista per i diritti degli omosessuali. Classe 1939, il protagonista di 'Mr Holmes e il mistero del caso irrisolto' è solo l'ultima delle tante celebrità - dello spettacolo ma anche della scienza e della cultura - che in questi mesi hanno preso posizione pro o contro l'uscita della Gran Bretagna dalla Ue. La collega di palco Emma Thompson non si è risparmiata nella sua campagna per 'restare' confessando di "sentirsi più europea che britannica" e mettendo in guardia i suoi connazionali che fuori dall'Ue il Regno Unito tornerebbe ad essere "un'isola grigia piena di tristezza".
Mentre 280 vip, tra cui gli attori Jude Law, Keira Knightley, Benedict Cumberbatch e lo scrittore John Le Carre', hanno firmato una lettera pubblicata sul Daily Telegraph in cui affermano che la Brexit sarebbe un "danno" per l'industria culturale nazionale e potrebbe fortemente colpire il primato di cinema, musica e arte 'made in UK'. "Dal Bardo a Bowie la creatività britannica ispira il mondo". E solo restando nell'Ue - avvertono - il Regno Unito può essere "protagonista sul palcoscenico mondiale".
Oggi è arrivato l'appello dei premi Nobel britannici per la scienza che, sempre sul quotidiano conservatore, sentenziano che lasciare l'Unione europea farebbe male alla ricerca. I 13 grandi scienziati, tra i quali Paul Higgs, 'papà' del celebre bosone, spiegano che "solo all'interno dell'Ue il Regno Unito può avere un peso nella ricerca". Di recente un simile appello era arrivato anche da Stephen Hawking, che aveva definito l'eventuale Brexit un "disastro per la scienza britannica".
Ma nella lunga lista degli anti-Brexit ci sono i nomi più disparati, dall'artista Tracey Emin al regista Danny Boyle fino a Richard Branson. "Sarebbe un giorno molto triste se i britannici votassero per uscire dall'Unione europea", ha dichiarato il fondatore della Virgin, auspicando che il 23 giugno prevalga il buon senso.
Anche il fronte degli 'brexiters' può vantare la sua lista di vip, a partire da sir Michael Caine. "Il Regno Unito non può prendere gli ordini da migliaia di burocrati anonimi", è l'opinione del protagonista di 'Youth'. Sintetica ma chiara Joan Collins, che sul suo account Twitter ha scritto solo 'Brexit', seguito da tre piccole Union Jack e un cuore rosso. Favorevole a lasciare l'Ue anche Michael Dobbs, autore dei romanzi che hanno ispirato la serie 'House of Cards'. Stessa posizione per Julian Fellowes, il creatore di 'Downton Abbey', che ha definito il referendum una "battaglia tra democrazia e autocrazia". Mentre Bernie Eccleston ha addirittura lanciato un appello al presidente russo Vladimir Putin a "guidare l'Europa". E oggi il fronte euroscettico ha incassato anche l'endorsement del miliardario James Dyson, l'imprenditore che ha fatto la sua fortuna inventando l'aspirapolvere senza sacchetto.
C'è anche chi non ha ancora deciso da che parte stare. A fine maggio il baronetto Paul McCartney dichiarava in un'intervista al quotidiano francese Le Parisien che non sapeva ancora se dire 'Hello o Goodbye' all'Ue ma, assicurava, accetterà di buon grado il voto della maggioranza dei britannici.
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