"Impeachment! Impeachment!" L'urlo che si leva dall'enorme folla accalcata a Battery Park, punta estrema a sud di Manhattan, e' impressionante, così come davanti alla Casa Bianca assediata da migliaia di persone. E la rabbia dei newyorkesi esplode contro la stretta di Donald Trump su rifugiati e immigrati. In migliaia si sono radunati in un luogo simbolo, davanti la spettacolare baia di New York dove si erge in tutta la sua solennità la Statua della Libertà, simbolo dello spirito di accoglienza dell'America. Nel frattempo a Washington altre migliaia di persone protestano davanti alla Casa Bianca, e sfilano verso Capitol Hill, compiendo al contrario quella Pennsylvania Avenue che il 20 gennaio scorso ha portato Trump dritto allo Studio Ovale. Ma in tutte le grandi città degli Stati Uniti - da Boston a Dallas, da Seattle a Los Angeles - il popolo anti-Trump leva alta la sua voce, come non mai: "No Ban No Wall", niente divieti ai musulmani, niente muri col Messico. Il grido attraversa tutto il Paese. "Siamo tutti immigrati. Questa e' l'America, italiani, pachistani, asiatici, tunisini, iraniani, libici", afferma Pamela, 31 anni, di origini siciliane da parte di madre, venuta a Battery Park coi suoi due figli di 4 e 6 anni: "Non e' questo il Paese che voglio per i miei bambini. Voglio che vivano in un Paese guidato da liberta' e giustizia per tutti".
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