Donald Trump attacca la Siria. E spunta la teoria della cospirazione: ''E se Vladimir Putin fosse la mente dietro l'ultima settimana in Siria per aiutare indirettamente l'immagine del presidente americano e distogliere l'attenzione dalle indagini?''. Con una serie di 'se' e di 'condizionali', a rilanciare la teoria è Msnbc, notando come uno scenario simile sarebbe stato inimmaginabile con qualsiasi altro presidente ma non con Trump.
''Questo e' il mondo che ci ha dato, e questa è una delle possibilità che ci vengono consegnate'' afferma il conduttore di Msnbc Lawrence O'Donnell. ''E se fosse stato'' il presidente russo Vladimir ''Putin la mente dell'ultima settimana in Siria?'' si chiede O'Donnell, osservando come l'attacco chimico ''limitato'' alimenta i dubbi sulla possibilità che si possa trattare di una manovra dietro le quinte della Russia per manipolare l'amministrazione Trump. ''Chi avrebbe voluto essere nei panni di Assad e chiamare Putin dopo l'attacco con il gas?'' aggiunge, paventando l'ipotesi che Assad abbia chiamato Putin prima dell'attacco. L'attacco chimico, anche se ridotto, ha attirato l'attenzione dei media americani e offerto - e' la teoria rilanciata su Msnbc - all'amministrazione Trump la possibilità di lanciare i missili, e rafforzare la sua immagine.
''La reazione della Russia'' alla risposta americana ''e' stata ridotta'' osserva O'Donnell. L'attacco chimico e la reazione di Trump hanno ''cambiato la dinamica'' sui media, che ritengono in bilico i rapporti fra Russia e Stati Uniti, aggiunge O'Donnell.
E in una dinamica cambiata, l'indagine sulle interferenze della Russia sulla elezioni americane e sui presunti rapporti fra l'amministrazione e Mosca è stata accantonata, a 'beneficio' di Trump e Putin, aggiunge O'Donnell. ''Donald Trump non avrebbe potuto chiedere una fine di settimana migliore. E' una buona giornata per Trump, e' una buona giornata per Putin''.
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